La Formula 1 risponde ad un sistema di regole molto rigido e complesso, talvolta anche ambiguo. Capita molto spesso, durante una gara, di assistere alla penalizzazione di un pilota, di solito per motivi ragionevoli, a volte un po’ meno. Dopo le recenti sciagure di Carlos Sainz, multato per una cifra pari a 20mila euro, poiché era in bagno durante la cerimonia di apertura del GP del Giappone. Charles Leclerc, squalificato in Cina, in quanto la sua vettura è risultata sottopeso di 1 Kg. O Niko Hulkenberg , squalificato in Bahrain a causa dell’eccessiva usura dello skid… ma in ritardo. Ci siamo chiesti, quali sono le penalità più assurde della Formula 1.
Le penalità del passato: F1 senza regole
In passato la Formula 1 era sicuramente meno rigida rispetto al presente . Nonostante ciò ci sono state comunque delle infrazioni che non sono passate inosservate. Come ad esempio quella di Nigel Mansell , GP del Portogallo 1989, che portò a casa non solo una squalifica, ma anche una multa molto salata. Quest’ultimo, infatti, durante un pit stop in gara, superò il punto di sosta e fece retromarcia, questa violazione del regolamento gli costò la bandiera nera. Mansell rientrò in pista, ignorando la bandiera. Il suo rientro causò l’incidente con Ayrton senna che gli costò la squalifica ed una multa di 50.000 dollari.
Ma Mansell non è l’unico. Qualche anno dopo troviamo anche la penalità di Eddie Irvine, GP del Brasile 1994, colpevole di aver causato un incidente multiplo in gara, successivaemente squalificato. A seguito dell’appello del team Jordan, di ciò la squalifica aumentò a tre gare. Anche Keke Rosberg, GP del Brasile 1983, ricevette la squalifica al termine della gara, poiché i meccanici spinsero la sua vettura ai box per riavviarla. Rappresentando una violazione del regolamento.
Le penalità che hanno fatto la storia della Formula 1
Tra le squalifiche più allucinanti troviamo quella di Hans Heyer, GP di Germania 1977, portò a casa uno dei GP più controversi della storia. Infatti, Heyer, non si qualificò per partecipare al GP in questione, nonostante ciò partì lo stesso, illegalmente. Heyer fu squalificato , passando alla storia come l’unico pilota di F1 ad essere non qualificato, ritirato e squalificato, nel giro di un’unica gara. In fine la famosa Squalifica collettiva, GP di Spagna 1980, ben tredici piloti furono squalificati per non aver partecipato al briefing pre-gara. La gara fu in definitiva dichiarata non valida ai fini del campionato.

Le penalità in Formula 1 al giorno d’oggi: il dominio FIA
Sebbene ad oggi le regolamentazioni della FIA sono diventate molto più rigide, la maggior parte dei piloti non si sono astenuti dal commettere infrazioni. Come quella di Sebastian Vettel, GP del Canada 2019 ; il tedesco ricevette 5 secondi di penalità per essere rientrato in pista in modo pericoloso ed aver ostacolato Hamilton. Nonostante Vettel tagliò per primo il traguardo, tale penalità gli costò la vittoria. Lo stesso Lewis Hamilton, GP di Spagna 2012, escluso dalle qualifiche, nonostante avesse guadagnato la pole position, per non aver lasciato sufficiente carburante per le verifiche post-sessione.
Facendo un passo indietro troviamo Michael Schumacher, GP di Monaco 2006, il quale posizionò la sua vettura alla curva Rascasse durante le qualifiche, per ostacolare gli avversari. Partì dal fondo della griglia. Per restare in tema di campioni del mondo, Max Verstappen, GP del Messico 2019, ignorò le bandiere gialle in qualifica a seguito di un incidente, retrocesse di 3 posizioni e perse la pole position.
Ci sono state anche penalizzazioni di intere squadre, come ad esempio quella di Kevin Magnussen e Romain Grosjean, GP d’Ungheria 2020, all’epoca entrambi piloti Haas, ricevettero istruzioni via radio durante il giro di formazione. Questa violazione del regolamento costò ad entrambi i piloti 10 secondi di penalità.
E tra le penalità più discusse in tema di ingiustizia, troviamo sicuramente quella di Max Verstappen, GP del Qatar 2024, l’olandese perse una sola posizione per aver guidato troppo lentamente nel giro di raffreddamento.

La Formula 1, talvolta, sa essere uno sport spietato, e per certi versi ingiusto. Nonostante ciò ad oggi le penalità in F1 rappresentano un importante strumento per garantire quità, ma soprattutto sicurezza. Ma in uno sport dove ogni millesimo conta, anche la più piccola delle sanzioni può ribaltare gli esiti di una gara.