Il numero sette pare essere lo scoglio insormontabile per ogni pilota delle quattro ruote. Nella Nascar sono ben tre i piloti a detenere sette titoli, ma nessuno è mai andato oltre. In IndyCar il record è addirittura sei. In Formula 1 invece, Hamilton è stato l’unico a replicare il primato del Kayser, senza però superarlo. Lewis sogna l’ottavo oro, ma l’era Mercedes è terminata, e l’impressione è che l’inglese non avrà vita facile nel tentativo di sopravanzare Schumi.
Hamilton e il 2022, che incubo
Il pilota di Stevenage e la sua squadra avevano preannunciato fuoco e fiamme dopo la beffa di Abu Dhabi. I rivali erano avvisati, e non in pochi temevano il perpetuarsi dell’era Mercedes, soprattutto dopo la presentazione di una monoposto dalle linee aliene in quel del Bahrain. D’altronde però, non sempre i calcoli di intelligenze artificiali e software all’avanguardia riescono a predire il futuro. La W13 è la Caporetto di Brakley, e il numero 44 ha subito il contraccolpo, dovendo, assieme a Russell, guidare per 22 gare e 3 sprint una macchina ballerina che brillava una volta sì e dieci no.
Tante toppe, un solo successo
Lewis si è offerto nel ruolo di cantiere mobile nella prima parte di stagione. il fine: cercare di capire cosa non andasse sul cigno nero della Stella ed apportare correttivi. Il duro lavoro è servito, in quanto la macchina, nella seconda parte di stagione, si è presentata decisamente più in forma. Il sacrificio di Lewis, tuttavia, ha spianato la strada a Russell per macinare più punti. Il sette volte iridato ha chiuso il mondiale sesto, Russell quarto.
Hamilton, probabilmente, sognava la vittoria per mantenere il suo personalissimo record di almeno un successo a stagione. a strappare una pole position, una vittoria sprint, e una vittoria in una gara normale, però, non è stato Lewis. Il giovane arrembante del box affianco non si è fatto attendere, e nel caso Mercedes dovesse portare nel 2023 una macchina degna del 44, quest’ultimo sarebbe già conscio di non avere vita facile.
La macchina è nuova, ma gli avversari sono temibili
Il motore della W14 ha già cantato, e dalle voci che circolano nel paddock, pare che la Stella non seguirà le linee tracciate da Red Bull e Ferrari. Il nuovo progetto non parte certo con un anno di ritardo, ma sicuramente nemmeno al pari con le due rivali giurate. Se l’aerodinamica è un mistero, il motore lo conosciamo già grazie alle norme sul congelamento. La PU argento è la più affidabile, ma non è più leader in termini di potenza. Ad oggi Red Bull ha dato prova di aver il miglior compromesso tra potenza e affidabilità, e se, come sembra, Ferrari dovesse risolvere i caprici fumanti del suo propulsore, Mercedes dovrà vedersela con due avversari, sulla carta, davvero veloci.
Red Bull viene dalla rinascita che le ha regalato due titoli piloti e uno costruttori. Ferrari è tornata in alto, ma senza ancora avere la personalità per intimidire seriamente gli avversari. A Maranello si è cambiato Team Principal, e se Vasseur apporterà i correttivi necessari, la Scuderia potrebbe non accontentarsi di stare a guardare per l’ennesimo anno. La lotta a tre non sembra così improbabile. È difficile che a Brakley sbaglino due macchine di seguito, e nel caso imbucassero la palla numero otto, Hamilton non si farà attendere per tentare la stessa impresa.
Hamilton e Wolff: parole poco incoraggianti o strategia?
Lewis ha un anno a disposizione prima della scadenza del contratto, che evaporerà a fine 2023. Ciò che accadrà dopo non si sa, ma ciò che è certo è che l’inglese ha già una certa età, e il tempo a disposizione per tornare sul tetto del mondo scarseggia. Ai microfoni di Bild, l’epta campione ha dichiarato: “Per me il motorsport non è la cosa più importante. Quando ero bambino forse lo era. Probabilmente anche quando sono entrato in F1, ma, da quando ho compiuto 30 anni ho capito che è importante avere ricordi con amici e famiglia”. Ora, se a primo acchito il campione pare meno ambizioso, è bene ricordare che da quando ha 30 anni, ha vinto cinque titoli. Anche se sembra che la fame di iridi sia scarseggiata, è probabile che in caso di macchina all’altezza, Lewis sarà quello di sempre.
Riguardo al mezzo, si è espresso il Team Principal Toto Wolff, ospite del podcast Beyond the grid: “Vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto. In realtà, a voler essere logici, la Red Bull è stata molto dominante durante la stagione, altrimenti non avrebbe vinto 17 gare. Sarà molto difficile avere un percorso di sviluppo più veloce del loro e di quello della Ferrari”. Insomma, Lewis si dirige verso un 2023 all’apparenza ostico, ma se c’è qualcosa di certo, è che l’inglese abbia ancora tutte le carte in regola per aggirare gli ostacoli annunciati… Il resto è compito del team.
FONTE: Bild; Beyond the grid podcast