Il caldo pomeriggio arabo irradia l’asfalto di Yas Marina con 45° di temperatura. Ultima sessione di prove libere della stagione, nonché della carriera del quattro volte iridato Sebastian Vettel. Sessione decisiva per trovare la quadra in vista della qualifica e della gara, soprattutto considerando che la classifica costruttori non è ancora decisa. Le Red Bull di Perez e Verstappen svettano al termine della sessione, ma la Mercedes fa capire che sottovalutarla sarebbe un errore.
Perez è primo davanti a Verstappen in un’ottima Red Bull
A Milton Keynes sembrano aver avuto successo le analisi post-Brasile, gran premio fuori dall’ordinario dove la RB-18 si è mostrata per ciò che non era. La RB-18 è definitivamente a suo agio sia nel giro secco, che sul passo gara. A testimoniare l’ottimismo prima delle qualifiche è il messicano Sergio Perez, che svetta sugli altri con un vantaggio di un decimo e mezzo sul compagno Verstappen. La squadra campione del mondo piloti e costruttori farà di tutto per evitare il secondo successo consecutivo della Mercedes, dopo aver concesso alla Stella una doppietta in quel di Interlagos.
Mercedes guasta feste di Perez e Verstappen?
La squadra di Brakley pare seguire il leitmotiv di questa ultima parte di stagione, con un passo gara invidiabile e un giro secco non distante da Red Bull. Il primo dei due piloti argentati è Lewis Hamilton, che dista 240 millesimi dalla vetta, seguito dal neovincitore George Russell a poco più di un decimo e mezzo. I tecnici della W13 sono tornati ad un assetto più carico rispetto alle FP2, e la scelta pare aver pagato.
Il sette volte iridato Lewis Hamilton tenterà il successo per mantenere vivo il record di almeno una vittoria per stagione disputata, ma dovrà prima fare i conti con l’indagine dei commissari sul misfatto compiuto… l’inglese non ha rallentato a seguito di una bandiera gialla poi diventata rossa, rischiando così una penalità che potrebbe retrocederlo. Alle 13:00 l’inglese si presenterà dai commissari.
Ferrari preoccupa, Leclerc e Sainz sesto e settimo
Nel box Ferrari continua la classica confusione della seconda parte di stagione. La F1-75 è rimasta scarica, nonostante il simile assetto tenuto nelle FP2 non avesse funzionato. Il passo della rossa è migliorato ma la distanza dalle prime due forze non è poca cosa, soprattutto sul giro secco. In una situazione di caos politico a Maranello, la poca pace si proietta anche in pista con una squadra che, partita da prima forza, ora si trova seriamente minacciata da Mercedes per il secondo posto nella classifica costruttori.
Le speranze di una pole position sono remote, con Leclerc a quasi sei decimi dalla vetta, e Sainz a 30 millesimi dal monegasco. Il cavallino ha provato a proteggere il posteriore, e sembra che l’unica speranza per limitare i danni sia quella di avere una macchina più a suo agio con le temperature minori di qualifica e gara.
Un’ottima McLaren mette la rossa a sandwich. Chi chiude la griglia?
Norris si conferma a suo agio sul tracciato arabo, trovandosi a fine sessione davanti alle rosse in quinta posizone. Bene anche il compagno Ricciardo, che nella sua ultima gara prima di diventare terza guida Red Bull, si mette in ottava posizione come secondo degli altri dopo il compagno. È un ottimo Vettel quello visto oggi: il tedesco è nono davanti al solito Albon che, da decimo, da ancora grande prova delle sue abilità portando una Williams dove non la si immagina. Non la solita Alpine ad Abu Dhabi: 11esimo Ocon davanti ad Alonso.
Fa meglio del compagno Tsunoda, che con Gasly mette a sanwich un Valtteri Bottas in 14esima posizione. Il francese dell’AlphaTauri è stato protagonista di una bandiera rossa, dopo una foratura causata dal cedimento dell’aletta di gabbiano sopra la posteriore destra. Stroll è 16esimo con l’altra Aston Martin, tallonato dalle Haas di Magnussen e Schumacher. Ultimo Latifi preceduto da Zhou.