Dalla sua introduzione nel lontano 2011, il Drag Reduction System, meglio conosciuto come DRS, ha generato opinioni discordanti nei fan della Formula 1: c’è infatti chi ha accolto l’innovazione considerandola necessaria per promuovere l’azione in pista, e chi ha individuato nel sistema dell’ala mobile un artificio che andava ad intaccare la purezza delle battaglie tra i piloti, facilitando di troppo, in certi casi, la conquista dei sorpassi.
Nonostante la recente introduzione delle nuove monoposto ad effetto suolo, capaci di facilitare gli inseguimenti tra le vetture senza surriscaldare in eccesso gli pneumatici, e portare così ad un livello superiore il ‘corpo a corpo’, non sembra ci siano ad oggi i presupposti per procedere all’eliminazione dell’ala mobile dalle monoposto di Formula 1. In occasione del Gran Premio dell’Emilia-Romagna di domenica scorsa, infatti, per buona parte dell’evento la direzione gara non ha permesso l’utilizzo del DRS per motivi di sicurezza legati ad un asfalto considerato ancora troppo bagnato, e ciò ha reso difficile a piloti, che procedevano più velocemente delle vetture davanti a loro, di superarle.
Se ad inizio anno, dunque, si era parlato di valutare la qualità dell’azione in pista per considerare una possibile esclusione del DRS nel breve termine, al momento sembra ancora che l’ala mobile sia troppo importante per essere rimossa.
La FIA però, come spesso dimostra, guarda molto avanti; infatti, starebbe valutando la rimozione dell’ala mobile nel lungo termine, più precisamente nell’anno 2026, proprio in occasione della rivoluzione regolamentare che tanto sta facendo discutere i vertici della classe regina in questo periodo. Ad esprimersi sull’argomento DRS è stato il capo dell’aerodinamica della FIA Jason Somerville, che dichiara: “Penso che il DRS sia una caratteristica molto adattabile, dipende molto dal circuito. Può essere aggiunto o rimosso. Penso che alla maggior parte di noi piacerebbe, sul lungo termine, eliminarlo gradualmente, se possibile. Ma non pensavamo che fosse giusto farlo da un giorno all’altro con questi nuovi regolamenti”. Con riguardo al 2026, l’ingegnere della Federazione si esprime anche sulla possibile fisionomia delle future monoposto: “Per la macchina del 2026 stiamo esaminando diverse soluzioni, e può essere che il DRS non abbia un ruolo così importante nel concetto di quelle auto”.
FONTE: FormulaPassion