La Ferrari viene da due successi di fila in territorio nemico. Queste due vittorie, a Silverstone e in Austria, non solo hanno interrotto il dominio Red Bull che durava dal lontano Gran Premio di Imola. Ma hanno soprattutto messo in luce un notevole passo in avanti della Rossa che dal Canada ha introdotto, tra i vari piccoli aggiornamenti, un elemento importante, che l’ha riavvicinata alla velocità di punta del team austriaco.
La lotta agli aggiornamenti
Ferrari e Red Bull hanno due macchine diverse ed estremamente competitive, ma ciascuna a inizio stagione peccava in qualcosa. La Red Bull da inizio hanno si è dovuta rimettere a nuovo più e più volte portando aggiornamenti per rendere la RB18 più efficiente soprattutto nei tratti più guidati. La Ferrari di contro ha da subito dimostrato di avere un’ottima trazione e di andare bene nelle curve lente, mentre soffriva sui rettilinei. Tutte e due si sono fatte scuola a vicenda, fino ad arrivare ad una versione che le vede molto simili nei valori. La Red Bull si è lasciata ispirare dal fondo della F1-75, mentre la Ferrari dall’ala posteriore della RB18 per recuperare su uno dei punti più forti esibiti sino a questo momento dalle vetture partorite dalla mente di Adrian Newey: la velocità di punta.
Una nuova ala
“Red Bull ti mette le ali” dice il motto del famoso brand di bibite. Ed effettivamente quello che la Ferrari ha portato in Canada per Charles Leclerc era proprio un disegno d’ala ispirato a quella super efficace della RB18 che, in apertura di DRS (Drag Reduction System) riusciva a guadagnare tanta velocità pur non sacrificando carico aerodinamico. La nuova ala posteriore della Rossa, studiata per ridurre il drag e, soprattutto, per essere più efficace una volta aperto il DRS, dopo essere stata testata su Charles è stata provata anche sulla monoposto di Sainz a partire dal GP di Silverstone, gara vinta proprio dallo spagnolo.
Con la seconda vittoria consecutiva, questa volta colta da Charles, possiamo affermare che il lavoro svolto dagli uomini e le donne di Maranello al momento sembra aver pagato. Il team infatti, ha ridotto ulteriormente il gap prestazionale con la Red Bull che in classifica è ancora avanti per 56 punti. “Avevamo uno svantaggio rispetto alla Red Bull in termini di velocità in rettilineo, senza dubbio. Soprattutto nelle zone in cui si poteva utilizzare il DRS. Quindi, in termini di potenza riguardo al loro DRS rispetto al nostro. Abbiamo lavorato molto su questo aspetto“ ha dichiarato il Team Principal della Ferrari, Mattia Binotto al termine della gara in Austria.

“Il nostro lavoro si è visto con il nuovo alettone posteriore che abbiamo introdotto per la prima volta solo su una monoposto, quella di Leclerc in Canada. Poi l’abbiamo montato su entrambe le monoposto a partire dal Gran Premio di Gran Bretagna e credo che da questo punto di vista abbiamo ridotto il divario in termini di velocità di punta dalla Red Bull”.
Dilemma affidabilità
In casa Ferrari, tuttavia c’è ancora tanto lavoro da fare in ottica affidabilità, dato che tutti, inclusi i team clienti sono al limite, se non oltre, degli elementi concessi dal regolamento. Il bilancio purtroppo è ancora troppo insoddisfacente e il recente ritiro di Sainz, costretto a parcheggiare la sua F1-75 in pendenza, mentre le fiamme lo avvolgevano ha rimarcato l’urgenza della questione. Per risolvere determinati problemi ci vorrà tempo, ma al tempo stesso soluzioni rapide per evitare di concludere le gare con solo una macchina, o peggio ancora zero. Proprio per questo a Spa o a Monza dovrebbe debuttare un aggiornamento all’ibrido. Nel frattempo ci sono ancora dubbi sulle penalità che Sainz dovrà scontare nei prossimi Gran Premi, considerando che nel suo parco motori ha a disposizione solo la Power Unit numero 3, e che in Francia ci sarebbe spazio per una rimonta.
Fonte dichiarazioni: Motorsport.com Italia