Non è servito attendere molto affinché venissero a galla i primi effetti della nuova politica della FIA sul caso del linguaggio scurrile utilizzato dai piloti. Il primo a farne le spese è stato Max Verstappen, pilota della Red Bull e attuale leader del campionato di Formula 1, a seguito delle dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa del giovedì in occasione del Gran Premio di Singapore. Il pilota olandese, rispondendo a una domanda riguardante le difficoltà incontrate durante il weekend di gara a Baku, ha utilizzato un linguaggio ritenuto inappropriato dalla Federazione, innescando una reazione immediata da parte dei commissari sportivi.
La nuova politica della FIA
La Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) ha recentemente inasprito le regole riguardanti il comportamento e il linguaggio dei piloti nei contesti pubblici, come conferenze stampa e comunicazioni radio. Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha fortemente voluto un cambiamento di rotta, al fine di preservare l’integrità dell’organizzazione e del motorsport nel suo complesso. L’articolo 12.2.1 del Codice Sportivo Internazionale, che fino allo scorso anno riguardava solo comportamenti inappropriati verso i membri della FIA, è stato ampliato per includere anche l’utilizzo di un linguaggio offensivo o scurrile, sia in forma verbale che scritta, ritenuto dannoso per l’immagine della Federazione e del motorsport in generale.
Max Verstappen e l’episodio di Singapore punito dalla FIA
Durante la conferenza stampa pre-gara del giovedì a Marina Bay, Verstappen ha risposto a una domanda sulle difficoltà avute in Azerbaigian con un’espressione considerata offensiva. Descrivendo i problemi riscontrati con l’assetto della sua vettura, ha affermato: “Quando ho iniziato le qualifiche, ho capito che la macchina era ‘fottuta’”. L’uso di un termine volgare ha immediatamente attirato l’attenzione della FIA, che non ha tardato a intervenire.
Nel comunicato ufficiale emesso dai Commissari Sportivi si legge:
“I Commissari Sportivi hanno ascoltato il pilota della vettura 1 (Max Verstappen), il rappresentante del team e hanno esaminato la trascrizione audio.
La politica della FIA è quella di garantire che il linguaggio utilizzato nei suoi forum pubblici, come le conferenze stampa, sia conforme agli standard generalmente accettati per tutti gli spettatori e le trasmissioni. Questo vale in particolare per le dichiarazioni dei partecipanti ai Campionati del Mondo, che sono quindi modelli di comportamento sia all’interno che all’esterno di questo sport. Questo è chiaro nei regolamenti della FIA ed è stato rafforzato da precedenti casi portati davanti ai Commissari Sportivi in Formula Uno, in particolare a Las Vegas nel 2023.
I Commissari Sportivi hanno esaminato la trascrizione della conferenza stampa dei piloti del giovedì della FIA a Singapore e Max Verstappen, pilota della vettura 1, ha usato un linguaggio per descrivere la sua auto durante l’evento in Azerbaigian che è generalmente considerato “grossolano, scortese” o può “causare offesa” e non è considerato adatto alla trasmissione. Si tratta di una “cattiva condotta”, come definita dall’Art. 20 del Codice Sportivo Internazionale, e di una violazione dell’Art. 12.2.1.k. I Commissari Sportivi hanno notato che il linguaggio non era diretto a nessuno o a nessun gruppo.““Quando è stato convocato dai Commissari Sportivi, il pilota ha spiegato che la parola usata è normale nel parlato, così come l’ha imparata, non essendo l’inglese la sua lingua madre. Sebbene i commissari accettino che ciò possa essere vero, è importante che i modelli di ruolo imparino a essere attenti quando parlano in pubblico, in particolare quando non sono sottoposti a particolari pressioni. Verstappen si è scusato per il suo comportamento.
I commissari sportivi fanno notare che sono state comminate multe significative per il linguaggio offensivo o diretto a gruppi specifici. Non è questo il caso. Tuttavia, poiché l’argomento è già stato sollevato in precedenza ed è ben noto ai concorrenti, i Commissari Sportivi hanno deciso di comminare una sanzione maggiore rispetto al passato e di “obbligare Verstappen a svolgere un lavoro di pubblico interesse” (art. 12.4.1.d del Codice Sportivo Internazionale), in collaborazione con il Segretario Generale dello Sport della FIA.”
Le reazioni e le conseguenze
Verstappen, convocato dai commissari, ha spiegato che il termine utilizzato fa parte del suo linguaggio comune e non aveva intenzione di offendere nessuno. Tuttavia, pur accettando le scuse del pilota, la FIA ha ritenuto opportuno applicare una sanzione, assegnandogli lavori di pubblico interesse in collaborazione con il Segretario Generale dello Sport. Questa decisione segna un chiaro segnale della linea dura adottata dalla Federazione nei confronti dei comportamenti non consoni da parte dei piloti, anche nei contesti più informali come le conferenze stampa.
L’intervento deciso della FIA non si è limitato a multare Verstappen, ma ha voluto dare un esempio concreto dell’applicazione delle nuove regole, spingendo i piloti a una maggiore attenzione e consapevolezza del loro ruolo pubblico.
Il caso di Max Verstappen rappresenta il primo esempio tangibile dell’applicazione della nuova politica della FIA sul linguaggio e il comportamento dei piloti. La Federazione vuole tutelare l’immagine del motorsport e garantire che chi è sotto i riflettori rispetti standard di condotta adeguati, anche in ambito linguistico. Verstappen, consapevole del suo ruolo di figura pubblica, si è scusato, ma ciò non ha evitato la sanzione: un chiaro messaggio che, da ora in avanti, anche le parole contano in Formula 1.
Fonte: FIA