La posizione di Stefano Domenicali come amministratore delegato della Formula 1 potrebbe essere a rischio. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il CEO di Formula One Group, con un contratto in scadenza, potrebbe non essere riconfermato, e Liberty Media starebbe valutando nuove figure per guidare il Circus. Tra i nomi più discussi ci sarebbero Toto Wolff, Christian Horner e Zak Brown, leader rispettivamente di Mercedes, Red Bull e McLaren.
Un futuro incerto per Domenicali
Da quando Liberty Media ha acquisito la Formula 1 nel 2016, Stefano Domenicali è stato il secondo amministratore delegato a prendere il timone, succedendo a Chase Carey nel 2020. Sotto la sua gestione, la F1 ha vissuto un periodo di grande espansione, diventando sempre più popolare a livello globale. Tuttavia, secondo il giornalista Jonathan McEvoy, il mancato rinnovo del contratto di Domenicali starebbe alimentando voci di una possibile sostituzione.
“Il futuro di Stefano Domenicali è incerto”, ha scritto McEvoy. “L’italiano avrebbe dovuto firmare il rinnovo, ma la firma non è ancora arrivata. Nonostante manchi ancora un anno alla scadenza del contratto, il CEO di Liberty Media, Greg Maffei, ha già avviato colloqui con altre personalità di spicco all’interno del paddock.” Questi incontri hanno alimentato le speculazioni su un possibile cambio ai vertici della Formula 1.
I possibili candidati: Horner, Wolff e Brown
Nel caso in cui Domenicali dovesse lasciare il suo incarico, Liberty Media potrebbe considerare figure interne al mondo della F1 come potenziali successori. Christian Horner, Toto Wolff e Zak Brown sono stati indicati come candidati ideali per ricoprire il ruolo di CEO. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, queste figure godono di grande credibilità nel paddock e potrebbero rappresentare una scelta naturale per la proprietà americana.
La sfida di sostituire Domenicali non sarebbe semplice. Ognuno dei candidati ha forti legami con la propria squadra e una profonda conoscenza della Formula 1, ma resta da vedere se sarebbero disposti a fare il salto da team principal/CEO a gestire l’intera competizione.
Il caso Andretti e la posizione di Domenicali
A complicare ulteriormente la posizione di Stefano Domenicali ci sono recenti rivelazioni che riguardano il caso Andretti. Nonostante il team Andretti-Cadillac avesse ricevuto l’ok dalla FIA per entrare in Formula 1, il progetto è stato fermato da Liberty Media per questioni di natura commerciale. Questo rifiuto ha sollevato molte polemiche.
A peggiorare la situazione, è emersa una chat privata su WhatsApp tra Domenicali e alcuni team principal delle scuderie, dove sarebbero stati discussi accordi che miravano a bloccare Andretti. Questa vicenda ha attirato l’attenzione del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha avviato un’indagine per verificare se ci siano state violazioni antitrust.
Le ambizioni di Domenicali in bilico
Nonostante le voci di una sua possibile sostituzione, Domenicali ha sempre manifestato grandi ambizioni per il futuro della Formula 1. Sotto la sua guida, lo sport ha aumentato la propria popolarità. Domenicali ha lavorato per trasformare la F1 in una piattaforma di intrattenimento globale, capace di competere non solo con altri sport motoristici, ma con colossi dell’intrattenimento come Netflix e Amazon. “Dobbiamo pensare in grande, non solo come sport, ma come parte del mondo dell’intrattenimento,” ha affermato in una recente intervista.
Tuttavia, il mancato rinnovo del contratto e le tensioni interne con Liberty Media potrebbero mettere fine alla sua visione. Greg Maffei, CEO di Liberty Media, sembra intenzionato a prendere in mano direttamente la gestione della Formula 1, puntando su un possibile ricambio della leadership.
Quale sarà il futuro della Formula 1?
Con voci sempre più insistenti su un cambio di guardia ai vertici della Formula 1, i prossimi mesi saranno cruciali per capire quale direzione prenderà lo sport. La possibilità che Christian Horner, Toto Wolff o Zak Brown diventino il prossimo amministratore delegato aggiunge una nuova dimensione alla situazione, con una lotta per la leadership che potrebbe non essere meno intensa di quella vista in pista tra i team.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion