Il trend del mondiale è chiaro: Red Bull è favorita. La Scuderia di Maranello sa bene che quella del toro alato è la squadra da battere, ed è conscia del fatto che il margine di errore è pressoché inesistente, a questo punto della stagione. La rossa ha un poker di gare europee per rilanciarsi, e fare “all-in” è uno spiacevole obbligo a cui saranno chiamati gli uomini di Mattia Binotto.
Caduta libera
Due su tre è il numero di gare vinte all’avvio del campionato da Charles Leclerc (Bahrain e Australia). Zero su sei quelle vinte dal weekend australiano fino ad oggi. A vederla da fuori sembra una situazione che rispecchia una Red Bull imbattibile, ma la lotta sugli sviluppi dichiarata dal temibile Adrian Newey è stata retta senza troppi problemi dai tecnici del cavallino. Chiaro, dunque, che il potenziale non basta in Formula 1, ma serve anche la spregiudicatezza nel portare a casa tutto il possibile.
Red-Bull: la squadra da battere
Avere una macchina e un pilota di altissimo livello fa sognare in grande, ma la realtà riporta, come di consueto, tutti coi piedi per terra. Gli uomini di Christian Horner sanno reggere la pressione egregiamente, sono cinici e non lasciano nulla al caso; soprattutto, di errori ne fanno pochi quando sono sotto pressione, figurarsi quando c’è da gestire un pantagruelico margine di quarantanove punti. Il team da battere è lo stesso che pochi mesi fa ha posto fine ad una delle egemonie più longeve della storia dello sport, dunque non proprio uno scherzo.
Leclerc odi et amo con la Ferrari F1-75
Il monegasco ha trovato nella combo “F1-75-effetto suolo” un alleato fondamentale. Il gioiello di Maranello ha stampato pole position su pole position, mancando alla partenza al palo solo in tre occasioni, di cui una ad Imola tradito da una bandiera gialla, e un’altra in Canada a causa della penalità per la sostituzione del motore. Insomma, il pilota c’è, e ha dimostrato più maturità nella gestione della gomma e della gara, salvo la sbavatura indelebile di Imola. Charles fa della pressione il suo habitat naturale, e questo è un valore aggiunto che non si può sprecare.
La F1-75 ha dato tanto a Charles, ma gli ha anche tolto il sonno un paio di volte. L’affidabilità, mai come quest’anno, sarà cruciale… conditio sine qua non per puntare al titolo. A Maranello sembra esserci fiducia nel lavoro fatto per riparare gli acciacchi della power unit 066/7, ma come sempre sarà l’asfalto a dipanare ogni dubbio.
Silverstone: bersaglio minimo, minimo errore
Binotto lo sa, Leclerc lo sa, i meccanici e gli strateghi anche, l’occasione del weekend inglese è cruciale, e far man bassa di tutto sarà imperativo. L’esame a cui sarà sottoposta la squadra è dei più severi. Pit-stop e strategie, dove la Ferrari ha peccato nelle ultime tappe, dovranno essere perfetti per acchiappare con la corda da cowboy un Max Verstappen in piena fuga. La Scuderia avrà dalla sua dei vantaggi importanti; e una risalita in classifica, in questo e nei prossimi appuntamenti, sarebbe quella boccata d’aria che spesso è stata punto di svolta in stagioni passate. La parola d’ordine è “perfezione”, affinché il toro alato non diventi un puntino nel cielo sempre più inarrivabile.