La Formula 1, alla vigilia del Gran Premio di Gran Bretagna, vuole ribadire il proprio impegno ambizioso per il futuro, con i nuovi loghi “NET ZERO 2030”. Simbolo di una missione, iniziata nel 2019, che porterà la massima categoria ad un futuro sempre più sostenibile. Tra gli obiettivi ambiziosi della F1 e dei principali protagonisti della categoria come squadre, promoter, partner, fornitori, emittenti, la FIA, c’è quello di arrivare alla riduzione delle emissioni di carbonio entro il 2030. Vediamo come!
Le basi per il futuro
Uno degli obiettivi che la Formula 1 sta perseguendo è quello di arrivare al traguardo delle zero emissioni entro il 2030. Processo già iniziato con la stagione 2022, con il debutto del biocarburante E10, con il 10% di etanolo. Un altro step, ancora più importante è rappresentato dal nuovo regolamento sui motori previsto per il 2026 con motori ibridi di nuova generazione, e un carburante 100% sostenibile.
Proprio da quell’anno debutteranno almeno due nuovi motoristi: Audi e Porsche, interessate, come altre case a questa nuova rotta verso cui la Formula 1 si sta dirigendo. Tuttavia i due prestigiosi marchi attendono ancora la sublimazione dell’accordo con la FIA per poter promuovere le partnership con i due team che affiancheranno. Inoltre, oltre a Audi e Porsche, potrebbero arrivare altri nomi nel Circus, tra cui Honda.
Carburanti sostenibili
La Formula 1 non vuole esaurirsi nella sola competizione. Per questo il processo per arrivare ad un carburante sostenibile, iniziato con l’introduzione già dal 2014 del motore ibrido più efficiente al mondo, va avanti a passo spedito. Sebbene, infatti, il carburante da competizione rappresenti meno dell’1% delle emissioni della Formula 1, il carburante sostenibile è un’area chiave per rivoluzionare il settore globale dei trasporti, e il mondo dell’automotive.
Emissioni zero
Uno degli aspetti ancora ostici riguarda la logistica. Quest’anno, così come nel 2021 la Formula 1 arriverà a coprire le 22 gare previste in calendario. E già dal prossimo anno si vocifera che gli impegni stagionali potrebbero aumentare a 24. Viaggiando da una parte all’altra del mondo, il trasporto di personale e materiali, rappresenta il primo punto di intervento, se la F1 vuole rispettare l’impegno delle zero emissioni entro il 2030.
Negli ultimi 3 anni, la Formula 1 ha introdotto alcuni accorgimenti per avere un minor impatto sull’ambiente. Tra questi troviamo: operazioni di trasmissione a distanza grazie alla modalità da remoto, per ridurre il più possibile gli spostamenti. Inoltre ha riprogettato i container per le merci, consentendo di utilizzare aerei più efficienti; alimentato gli uffici con fonti di energia rinnovabile; emanato linee guida per i promoter al fine di creare un evento sostenibile agendo su aree chiave come l’energia, la plastica e i rifiuti, il benessere, il rispetto dell’ambiente e gli spostamenti dei tifosi. E altro.
Cosa fare per il futuro
La Formula 1, attraverso una nota ufficiale pubblicata in mattinata, ha specificato quali saranno le aree di intervento per raggiungere l’obiettivo prefissato. Una tra queste è sicuramente quella di rendere più efficiente il calendario, con tappe continentali. Addio dunque ai pazzi back-to-back come Baku–Canada per poi tornare in Europa, a Silverstone. Anche gli altri aspetti logistici, andranno rivisti per massimizzare l’efficienza dell’intera “macchina organizzativa”.
Altra novità riguardano l’utilizzo di carburanti sostenibili anche per le categorie minori, come F2 e F3, che collaboreranno per testare soluzioni da portare nella massima categoria.