La notizia nota già da questa estate è diventata ora ufficiale. Mercedes fornirà ad Alpine le sue power unit con tanto di cambio dal 2026 fino al 2030. Finisce così l’era di Renault in F1, che però avrà ancora il 2025 per provare a togliersi qualche soddisfazione.
Alpine e Mercedes insieme: Renault lascia dopo un decennio di delusioni
Dal 2014 a Renault è andato tutto storto. Dopo le vittorie come costruttore nel 2005 e nel 2006 e dopo il dominio Red Bull dal 2010 al 2013 come motorista, il grande marchio francese è incappato in un decennio di amarezza. Complice i nuovi regolamenti riguardante la motoristica, che prevedono da ormai dieci anni la costruzione di una power unit turbo ibrida molto complessa e costosa. Con il tempo Renault non è mai riuscita a migliorarsi, vedendosi ridurre sempre più le partnership con le altre scuderie. In molti ricorderanno la nota diatriba tra Horner e Newey di Red Bull e Cyril Abiteboul, ex team principal del team Renault F1. Il team austriaco preferì poi con coraggio di passare a Honda, una scelta che si rivelò vincente. Infine, ad abbandonare la fornitura francese, fu anche McLaren nel 2021.
L’ultima vittoria di una power unit Renault, l’unica negli ultimi dieci anni non firmata Red Bull, è stata nel GP di Ungheria del 2021. A spuntarla fu Esteban Ocon davanti a Sebastian Vettel (in seguito squalificato) e Lewis Hamilton. Da quel momento in poi il nulla, con Alpine che, all’inizio di quest’anno, si è vista costretta a competere per le posizioni di bassa classifica. Ad oggi, il ritorno di Flavio Briatore nel team, nonostante il suo passato discutibile, sta portando a una forte rivoluzione all’interno della squadra francese. Infatti, come lui stesso ha riferito a Sky dopo il GP del Brasile, si stanno facendo “delle pulizie di primavere”. I miglioramenti in pista in parte già si sono visti, con Alpine che è tornata a competere almeno per un piazzamento a punti.
Una partnership che ha fatto tanto discutere: i risultati prima della storia e delle persone
L’accordo tra Alpine e Mercedes nel corso dell’estate ha fatto parecchio discutere. I cambiamenti tanto auspicati dal Briatore porteranno parecchi licenziamenti. Infatti, il programma di sviluppo delle power unit di stanza a Viry-Châtillon, storico stabilimento Renault, verrà presto chiuso. Per questo nel corso degli ultimi mesi tante sono state le proteste dei dipendenti della casa francese, che però, a quanto pare, non hanno sortito alcun effetto. Inoltre, anche se di portata meno significata, c’è tutto un discorso identitario dietro questa faccenda.
Renault ha contribuito nello scrivere la storia di questo sport. Tanti i trionfi del passato, sia come squadra che come motorista. Eppure la storia e il prestigio non sono bastate. La scelta di passare ai motori Mercedes è sì uno scossone, ma anche una decisione decisamente drastica, che passa l’identità della squadra. Certo, in Formula 1 si devono fare delle scelte coraggiose in nome dei risultati e della competitività. Il problema è che la pessima gestione da parte degli alti ruoli decisionali sarà pagata dai lavoratori. Un tema che, poco tempo fa, è stato sollevato anche da un ex dipendente del team: Pierre Chauty. Quest’ultimo, tramite un post su LinkedIn, aveva fortemente criticato l’operato di Luca De Meo, amministratore delegato di Reanult, e Laurent Rossi, ex CEO di Alpine.
Ma non è tutto. Anche la gestione dal punto di vista sportivo si è rilevata con il tempo molto carente. Basti ricordarsi quanto successo con Piastri sotto la gestione di Otmar Szafanauer. Alpine nel 2022 si lasciò fuggire il giovane talento australiano che, nel corso degli anni precedenti, si era tanto impegnata a far crescere nelle categorie minori. Inoltre, sempre nel gennaio dello stesso anno, a lasciare la gestione del team fu lo stesso Alain Prost, con il quattro volte campione del mondo fortemente in disaccordo con il già citato Luca De Meo.
Basterà ad Alpine la fornitura Mercedes per un futuro competitivo?
Insomma, la gestione sportiva e amministrativa della squadra ha lasciato parecchio a desiderare. La scelta di passare a Mercedes è sì audace, ma potrebbe non bastare. Le pulizie di primavera auspicate da Flavio Briatore dovranno rivelarsi vincenti, altrimenti il sacrificio dei dipendenti della struttura di Viry-Châtillon sarà risultato vano. Dal 2026, inoltre, sarà previsto un nuovo regolamento tecnico. Di conseguenza, la squadra francese dovrà ritrovare al più presto una discreta serenità, in modo da lavorare decentemente sia in parte sulla vettura del prossimo anno e sia su quella che debutterà nel 2026.
La fornitura Mercedes durerà, per adesso, fino al 2030. Un accordo simile è stato firmato anche da Williams e la rinata McLaren, portando così a quattro su dieci i team motorizzati dalla scuderia di Stoccarda, senza contare Aston Martin che pare in procinto di passare alla Honda. Nell’accordo tra Alpine e Mercedes, oltre che la fornitura della Power Unit sarà prevista anche quella inerente la scatola del cambio.
Fonti: Formulapassion, Corriere della Sera.