Nel mondo ipercompetitivo della Formula 1, ogni scelta tecnica e strategica può fare la differenza tra il fondo della griglia e un posto nell’ambita zona punti. In un periodo dell’anno in cui si sente parlare tanto di cambiamenti, ha fatto discutere l’annuncio della Williams. Il team infatti ha deciso di fermare temporaneamente lo sviluppo della monoposto 2025, concentrando la maggior parte delle risorse sul grande cambiamento regolamentare atteso per il 2026. Una mossa audace che apre a un interrogativo legittimo: quella della Williams sullo sviluppo è una strategia lungimirante o un rischio eccessivo?
Un salto nel passato: 2024 tra progressi e difficoltà
La stagione 2024 è stata caratterizzata da una combinazione di miglioramenti tecnici e sfide operative per la Williams. Nonostante l’introduzione della FW46, una monoposto con significative innovazioni aerodinamiche e meccaniche, il team ha chiuso il campionato al nono posto nella classifica costruttori con soli 17 punti. Oltretutto il 2024 è stato un anno estremamente difficile per la scuderia, dal punto di vista dei piloti e soprattutto…dei danni. Nella stagione scorsa, infatti, abbiamo assistito al saluto da parte di Logan Sargeant ed il benvenuto a Franco Colapinto, che questo fine settimana debutterà ad Imola con l’Alpine. Quanto ai danni, il 2024 è stato un anno particolarmente dispendioso in termini di risorse economiche e meccaniche. Molti degli incidenti avvenuti sono costati alla Williams più dello sviluppo stesso della vettura che hanno messo spesso a rischio il loro posto in classifica, già traballante.

2026: l’anno della rivoluzione
Il 2026 segnerà una svolta per la Formula 1 che resterà negli annali. Nuove regole aerodinamiche, drastici cambiamenti nelle power unit (con una maggiore componente elettrica) e una generale ridistribuzione degli equilibri tecnici. La maggior parte dei team sono proiettati a tali cambiamenti già da un paio d’anni. Sappiamo per certo di squadre, come ad esempio Aston Martin, che hanno già da tempo abbandonato il progetto 2025 per concentrarsi totalmente su quello del 2026.
La grande ventata di cambiamenti che sta per arrivare. Infatti, può giocare a favore di molti team che non sono più competitivi da diversi anni ormai. Williams fa parte di quei team che hanno deciso di vederci lungo, e ha scelto di anticipare la concorrenza, cercando di ottenere un vantaggio competitivo in un momento di reset regolamentare. Una decisione simile a quella vista in passato con Mercedes nel passaggio al turbo-ibrido del 2014. Un precedente che può far ben sperare, ma che non garantisce nulla.
Stagione 2025: cosa farne?
In questo panorama di grandi progetti futuri resta una domanda cruciale, cosa farne della stagione 2025? Fermare lo sviluppo della monoposto attuale significa accettare un potenziale stallo, nonchè di passare un altro anno tra le ultime posizioni. Questo approccio potrebbe costare caro a tutta la squadra, anche in termini di sponsor ed investitori. Senza contare che quest’anno, l’arrivo di Carlos Sainz all’interno del team ha alzato di gran lunga le aspettative. Lo spagnolo stesso ha dichiarato di aver abbracciato il progetto Williams poiché convinto che la squadra fosse sul punto di risollevarsi.
James Vowles, team principal di Williams, ha spiegato che questa scelta non è frutto di disperazione, bensì di strategia. È consapevole di non poter ancora lottare con i top team, neanche quest’anno, le forze sono state tutte canalizzate nel rendere maggiormente competitiva la vettura per la prossima stagione, un anno in cui tutti i team partiranno da zero. Quella di quest’anno può dirsi una vera e propria sfida, anche per la gestione interna del team stesso. Mantenere alta la motivazione all’interno del team, in un anno in cui i risultati rischiano di essere deludenti, sarà fondamentale.

Strategia o rischio calcolato?
La decisione della Williams di fermare lo sviluppo della monoposto 2025 non è soltanto una scelta di strategia. È un chiaro segnale di voler riaffermare la propria identità di team vincente, persa ormai da molti anni, e soprattutto di ambizione . Dopo anni di difficoltà e risultati deludenti, il team non è più disposto a gareggiare per restare a guardare gli altri team vincere da lontano. L’obiettivo è quello di uscire dal centro o addirittura dal fondo della classifica. Anche se per compiere un salto di qualità c’è sempre un rischio che va corso. Il rischio che si sta assumendo ora la Williams sullo sviluppo può essere disastro assoluto oppure la strategia che consentirà la rinascita.
Quanto ai Fantamanager, dopo i vari sali scendi attualmente troviamo Albon con 16 YAW e Sainz a 14 YAW. Varrà la pena continuare ad investire sui due piloti della scuderia britannica pur sapendo che sarà un anno di poche soprese?