Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le discussioni circa una possibile sostituzione del Team Principal Ferrari Mattia Binotto. A sganciare la bomba è stato il decano della Formula 1 Leo Turrini. Il giornalista di Sassuolo reputa la posizione di Binotto sotto la lente d’ingrandimento da parte dei vertici del cavallino. Le prestazioni della Scuderia hanno deluso, e il numero uno di Maranello potrebbe non essere sicuro al 100% di trovarsi nello stesso ruolo anche nel 2023.
Ferrari delude ancora, Binotto osservato speciale
Ciò a cui si è assistito ad Interlagos questo weekend ci ripropone una nota lezione: avere una macchina in grado di puntare in alto, grazie anche ad una Red Bull in crisi d’identità, non è garanzia di successo. La Scuderia ha sconfitto i demoni del Messico portando in pista una monoposto a suo agio sui saliscendi brasiliani, ma i soliti problemi non sono mancati. Nelle qualifiche del venerdì il non più tanto paziente Charles Leclerc ha dovuto incassare l’ennesimo pasticcio strategico, il quale ha compromesso la sua Sprint; mentre in gara, la batosta presa da Mercedes fa tanto male in un weekend in cui qualcosa in più forse si poteva portare a casa.
Chiaro che in questo vortice di errori e delusioni, nell’occhio del ciclone ci finisca ancora una volta chi è responsabile di coordinare l’arrugginito organigramma rosso corsa. Il mondiale a Maranello manca da un’eternità, e sarebbe comprensibile se le posizioni apicali del cavallino pensassero ad un cambiamento, qualora le indiscrezioni si rivelassero vere.
Leo Turrini e il possibile sostituto di Binotto
Il giornalista emiliano dice la sua sulla situazione del team principal Ferrari, indicando quale potrebbe essere il candidato numero uno per sostituire Binotto: “Di sicuro John Elkann farà pesare a Mattia Binotto la doppietta Mercedes in Brasile. Ci sono molte chiacchiere in giro ed è inevitabile. Il mondiale manca alla Rossa da troppo tempo. Ma sarebbe un errore. Dal 2008 la Ferrari è passata da Todt a Domenicali, da Mattiacci ad Arrivabene. Risultato: zero tituli, per dirla come Mourinho. Cambiare non è garanzia di vittoria, e l’auto del 2023 è già pronta. Ma voglio essere franco: Binotto deve restare solo se ha la piena fiducia dei vertici aziendali. Ci sono molte auto candidature! Vedremo, vedremo…”.
Il candidato principale a cui Turrini fa riferimento è un uomo che ricopre la medesima posizione di Binotto, ma in un altro team. Si parla di Frederic Vasseur, il team principal dell’Alfa Romeo, squadra in crescita che ha serie possibilità di concludere l’annata in sesta posizione, risultato formidabile considerando il nono posto del 2021.
Sostituire il leader non è una garanzia, ma la situazione non è incoraggiante
Parlare della sostituzione dell’uomo a capo di una squadra arrancante fa certamente gola ai detrattori più incalliti. Tuttavia, quando si sostituisce una figura così importante, bisogna avere la certezza che il sostituto possa fare meglio. Vasseur è nella posizione di team principal dal 2016, mentre Binotto lo è dal 2019, dunque il surplus di esperienza del francese non manca. La pagella dopo quattro anni per Binotto ed alcuni suoi sottoposti non può che essere radente la sufficienza, dunque, prendersi il rischio di una sostituzione potrebbe non essere una follia, considerando inoltre che con un cambio di gestione, il nuovo arrivato avrebbe la possibilità di sostituire le parti del meccanismo meno performanti che Binotto tanto si ostina a mantenere ed elogiare.
Sostituire il team principal quando è già tutto pronto per il 2023, d’altro canto, potrebbe non essere la migliore delle idee, in quanto servirebbe tempo per rodare un meccanismo del tutto nuovo. La patata bollente è in mano alla dirigenza, e sarà curioso scoprire l’epilogo della vicenda, il quale potrebbe mettere a nudo le priorità più nascoste di un cavallino che non vede l’ora, si spera, di tornare a rampare.
FONTE: F1ingenerale; calciomercato.com