L’inno olandese è tornato. Max è tornato sul gradino più alto del podio per la prima volta da quando è campione del mondo. Adesso con Leclerc sono 1 a 1.
Il back – to – back a Jeddah tra colpi di scena e colpi in pista va a Max Verstappen, partito 4° . La battaglia tra lui e Leclerc, che non ne esce da sconfitto, è già storia destinata a durare. I due si rispettano e ci aspettiamo di vederli arrivare al limite anche in altre occasioni. Sainz 3° sarà comunque sottoposto a investigazione per non aver rispettato il regime di doppia bandiera gialla. Perez viene beffato da una Safety Car e chiude 4°.
Vediamo cosa è successo a Jeddah, nel secondo round della stagione 2022 di Formula 1.
TERAPIA DI COPPIA IN ALPINE
Da una parte un due volte campione al mondo che vuole tornare a lottare per delle vittorie, dall’altra un giovane ragazzo che ha ancora tutto da dimostrare e poco tempo per imporsi sulla scena. Non siamo abituati a vedere delle lotte in casa così accese. Fernando Alonso ed Esteban Ocon hanno preso la scena in modo plateale come farebbero marito e moglie in un litigio un po’ più acceso. Entrambi vogliono la scena e vogliono poter dettare legge nel team che non gestisce da subito la tensione tra i due. Su un circuito così però, il rischio è pressoché inaccettabile. Il loro scambio di posizioni andato per le lunghe oltre che distruggere le gomme fa avvicinare il resto del gruppo che attende l’occasione perfetta per attaccare “i due litiganti”. Questa lotta fratricida ha distolto i due dall’obiettivo più vicino, ovvero andare a prendere chi è più avanti.
LATIFI DA, LATIFI TOGLIE
Si sa, a Jeddah il minimo errore si paga, e Latifi ormai ha un conto aperto.
Il primo a fermarsi per il pit stop è Sergio Perez. A Charles, secondo, viene indicato di fare l’opposto di quello che fa il messicano della Red Bull, così rimane fuori. Subito dopo il pit stop di Perez viene esposta la bandiera gialla: Latifi a muro, come qualche mese fa ad Abu Dhabi. Tutti gli altri quindi colgono l’occasione e si fermano. Ancora una volta Nicholas decide inconsapevolmente la gara del pilota a comando. Solo che questa volta invece di una Mercedes c’è di mezzo una Red Bull.
Alla ripartenza Leclerc è in testa, seguito da Verstappen e Sainz, seguito da Perez scivolato rovinosamente in 4a posizione.
In poco più di 10 minuti lo scenario è cambiato radicalmente. È proprio il caso di dire “chi di Latifi gioisce di Latifi perisce”
HAMMERTIME IS BACK
Da un weekend iniziato in modo disastroso, eliminato nel Q1 e partito 15º necessariamente con gomma bianca, Lewis Hamilton ha pian piano costruito la sua gara su un circuito in cui superare comporta sempre qualche rischio. Con una macchina al momento sottotono rispetto quelle degli avversari Lewis riesce ad arrivare subito dietro il giovane compagno di squadra, già etichettato come “usurpatore del trono”. Quando si ha una macchina non performante è dura per tutti ma tirata giù la visiera finisce la commiserazione e inizia la risalita. A mettere a dura prova Lewis, senza nemmeno un pit stop anche la seconda Virtual Safety Car della giornata causata dal doppio ritiro di Alonso e Ricciardo nell’entrata della pit lane, che viene dunque chiusa agli altri. Potrà fare la sua sosta solamente a 9 giri dalla fine e concludere in 10ª posizione.
3 RITIRI IN SOLI 10 SECONDI
No Power no power, dice Fernando Alonso che pian piano è costretto a portare ai box la propria monoposto dopo aver dato spettacolo a Jeddah. È la prima volta dai test pre-stagionali, in cui vediamo dei problemi di affidabilità colpire una monoposto Alpine. Subito dopo questo giro in solitaria troviamo però un’altra monoposto piantata, all’inizio della pit lane, quella di Ricciardo. L’inquadratura stacca e dai box arriva anche l’immagine del ritiro di Bottas.
ANCORA, SOLO LORO DUE
Mancano 7 giri alla fine, e sono vicini Leclerc e Verstappen, vicinissimi. Non c’è margine d’errore, i due iniziano a battagliare come in Bahrain. Ancora una volta la storia li vuole vedere sfidarsi. La Red Bull è velocissima ma Charles è furbo e cerca di cogliere un vantaggio lì dove può, lottando anche per il giro veloce.
L’occasione per Max arriva a 4 giri dalla fine. Aggancia la F1-75 di Leclerc che ha resistito con tutto sè stesso all’attacco e vola verso la sua prima vittoria stagionale, aiutato anche da una Virtual Safetty Car che non ha concesso al monegasco di giovare del DRS e tentare così un contro attacco a 2 giri dalla fine.
Leclerc – Verstappen, entrambi hanno una macchina per darsele di santa ragione, lo sanno ma sanno comunque riconoscere il proprio valore e quello dell’avversario. Lo testimoniano anche le parole dei due che li davanti si divertono e ci divertono.
L’ordine d’arrivo a Jeddah:
1 | 33 | M. Verstappen (D) | Red Bull | / |
2 | 16 | C. Leclerc (D) | Ferrari | + 0″2 |
3 | 55 | C. Sainz (D) | Ferrari | + 7″0 |
4 | 11 | S. Perez (D) | Red Bull | + 9″2 |
5 | 63 | G. Russell (D) | Mercedes | + 23″1 |
6 | 31 | E. Ocon (D) | Alpine | + 44″9 |
7 | 4 | L. Norris (D) | McLaren | + 45″7 |
8 | 10 | P. Gasly (D) | AlphaTauri | + 50″2 |
9 | 20 | K. Magnussen (D) | Haas | + 58″1 |
10 | 44 | L. Hamilton (M) | Mercedes | + 61″5 |
11 | 24 | G. Zhou (D) | Alfa Romeo | + 74″8 |
12 | 27 | N. Hulkenberg (D) | Aston Martin | + 43″9 |
13 | 18 | L. Stroll (D) | Aston Martin | + 1 giro |
14 | 23 | A. Albon (D) | Williams | RIT |
15 | 77 | V. Bottas (M) | Alfa Romeo | RIT |
16 | 3 | D. Ricciardo (D) | McLaren | RIT |
17 | 14 | F. Alonso (D) | Alpine | RIT |
18 | 6 | N. Latifi (M) | Williams | RIT |
19 | 22 | Y. Tsunoda | AlphaTauri | RIT |