Charles è stato insuperabile oggi, mentalmente, fisicamente. Che sia pronto per il mondiale lo abbiamo già capito da tempo, ma ora c’è il mondo intero a supportarlo, e a tifare finalmente per una rossa, come l’alba che ci ha accompagnato in questo dolce risveglio australiano. Lo fa ancora una volta come in Bahrain, aggiudicandosi la pole, il giro veloce e la vittoria. La F1-75 secondo Charles è “una Bestia”, che però lui sa domare alla perfezione. Oggi è arrivata l’ennesima prova di forza, da parte dell’intero comparto, in cui se c’è tanta positività e ottimismo è per il gran lavoro fatto in questi due anni. Ne valeva la pena aspettare, verrebbe da dire. Una vittoria oggi, mai messa in discussione. Siamo stati abituati a vedere duelli tra Max e Charles ma oggi ne abbiamo visti solo due effettivi: alla partenza e alla ripartenza dalla Safety. In entrambi i casi però il monegasco ne è uscito senza problemi. Siamo a 3 su 3, e non di vittorie, perché al momento sono “solo” 2, ma di circuiti in cui la F1-75 ha dimostrato di poter lottare per la vittoria. Curioso il pronostico di 5 vittorie fatto da Charles poco più di un mese fa.
Red Bull tanto fumo e poco arrosto
Ma c’è un altro scenario che si è ripetuto oggi, ed è forse quello più oscuro, non legato al monegasco ma al neo campione del mondo Max Verstappen, costretto a ritirarsi per un problema alla sua monoposto che ha manifestato un principio d’incendio nel retrotreno. Va bene avere una macchina competitiva ma l’affidabilità per Max rischia di essere un problema non da poco, in ottica mondiale. Al momento la Red Bull insieme alla Ferrari è la macchina più competitiva in pista, ma è anche vero che su 3 gare ha subito 3 ritiri contro l’1 di Ferrari, arrivato oggi ma per un errore di Carlos Sainz, per non aggiungere i problemi avuti dall’altra motorizzata Red Bull / Honda, l’AlphaTauri. Una perdita del sistema idraulico sarebbe il problema che ha costretto l’olandese al ritiro, non quindi implicato alla Power Unit, ma poco conta la natura se il risultato è questo. Tant’è che ora Max scivola al 6° posto nel mondiale a 25 punti contro i 71 di Leclerc.
Ferrari dal tramonto all’alba
L’out di Sainz a inizio gara è stata una doccia fredda per la Ferrari. Iniziare con un ritiro non era l’ideale vista anche la superiorità numerica della Red Bull alle calcagna di Charles. La Ferrari ha vissuto questa gara dal tramonto all’alba. Un pilota lotta per la vittoria l’altro ha vissuto forse il suo peggior weekend da quando è arrivato in Ferrari. Sainz forse ha pagato il peso di dover gestire una strategia diversa da quella del compagno di squadra, al quale è sempre stato affianco in questa prima parte di stagione. La strategia di montare le hard su Sainz e le medie su Leclerc sulla carta era quella vincente, considerando anche la condizione delle lotte in centro classifica e la gestione della gara, e considerando l’ottimo passo della Ferrari. Aspettare però non è nell’indole dello spagnolo che era chiamato alla scalata. Dopo aver perso posizioni in partenza finisce in ghiaia chiamando in causa la prima Safety Car della giornata interrompendo così la catena di indennità che era riuscito a mantenere nel 2021 in cui lo spagnolo non ha collezionato nemmeno un ritiro.
Le Safety Car rimescolano tutto
La seconda Safety la causa Sebastian Vettel, weekend difficilissimo anche per lui. Tornato in pista dopo l’assenza nelle prime due gare Sebastian non è riuscito ad avere un buon feeling con la sua AMR22. La Safety Car ha rimescolato le carte dando l’occasione a Russell di effettuare il pit stop e ritagliare il tempo necessario per rimanere in zona podio.
Mercedes e McLaren in positivo
Russell a podio, il secondo in carriera, il primo da quando indossa la tuta nera con la stella a tre punte cucita sul petto. Il giovane pilota è ora secondo in campionato, a 37 punti, 4 in più dello spagnolo di casa Ferrari. Lo abbiamo visto già bello agguerrito e non solo in pista, anche nei team radio. Dal muretto gli indicano di non sacrificare le gomme per tenere la posizione su Perez, ma lui non ci sta e si apre in un secco “non voglio sentire queste cose”, ed è chiaro il perché, lui voleva una Mercedes per lottare per la vittoria, tanto che il secondo posto ha molto più valore rispetto al terzo. La Mercedes però è soprattutto la casa di un 7 volte campione del mondo, Hamilton, arrivato dietro al giovane compagno dopo aver disputato comunque una gara dignitosa. La Mercedes dove sbaglia la Red Bull c’è, e questo, dato l’inizio difficile, può essere un ottimo vantaggio per la scuderia di Brackley che deve ancora raccogliere dati per correggere il tiro. La coppia piloti non è squilibrata, ma bisogna anche avere la macchina giusta. A Imola arriveranno ulteriori aggiornamenti e vedremo se davvero la Mercedes potrà tornare a lottare per la vittoria.
Non ha sfigurato nemmeno la McLaren, sebbene abbia chiuso a circa 50 secondi dal leader Charles Leclerc. Norris e Ricciardo sono stati sempre molto vicini, il gap tra i due infatti è stato minimo. Inoltre, hanno collezionato un bel bottino di punti con il 5° e 6° posto. Un bottino che gli ha concesso di agganciare l’Alpine per il 4° posto in classifica costruttori.
Williams 1 Aston Martin 0
La classifica costruttori vede arrivare con il 10° posto di Albon il primo punto per la Williams. A 0 punti invece rimane l’Aston Martin che continua a soffrire nonostante una gara che avrebbe potuto chiudere in top 10 almeno con Stroll, che prende anche una penalità per aver ostacolato Magnussen. Fa male vedere un 4 volte campione del mondo su una monoposto così ma senza aggiornamenti questa Aston non va da nessuna parte.
Ecco l’ordine d’arrivo del Gran Premio d’Australia:
POS | NO | DRIVER | CAR | LAPS | TIME/RETIRED | PTS |
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 16 | Charles Leclerc | FERRARI | 58 | 1:27:46.548 | 26 |
2 | 11 | Sergio Perez | RED BULL RACING RBPT | 58 | +20.524s | 18 |
3 | 63 | George Russell | MERCEDES | 58 | +25.593s | 15 |
4 | 44 | Lewis Hamilton | MERCEDES | 58 | +28.543s | 12 |
5 | 4 | Lando Norris | MCLAREN MERCEDES | 58 | +53.303s | 10 |
6 | 3 | Daniel Ricciardo | MCLAREN MERCEDES | 58 | +53.737s | 8 |
7 | 31 | Esteban Ocon | ALPINE RENAULT | 58 | +61.683s | 6 |
8 | 77 | Valtteri Bottas | ALFA ROMEO FERRARI | 58 | +68.439s | 4 |
9 | 10 | Pierre Gasly | ALPHATAURI RBPT | 58 | +76.221s | 2 |
10 | 23 | Alexander Albon | WILLIAMS MERCEDES | 58 | +79.382s | 1 |
11 | 24 | Zhou Guanyu | ALFA ROMEO FERRARI | 58 | +81.695s | 0 |
12 | 18 | Lance Stroll | ASTON MARTIN ARAMCO MERCEDES | 58 | +88.598s | 0 |
13 | 47 | Mick Schumacher | HAAS FERRARI | 57 | +1 lap | 0 |
14 | 20 | Kevin Magnussen | HAAS FERRARI | 57 | +1 lap | 0 |
15 | 22 | Yuki Tsunoda | ALPHATAURI RBPT | 57 | +1 lap | 0 |
16 | 6 | Nicholas Latifi | WILLIAMS MERCEDES | 57 | +1 lap | 0 |
17 | 14 | Fernando Alonso | ALPINE RENAULT | 57 | +1 lap | 0 |
NC | 1 | Max Verstappen | RED BULL RACING RBPT | 38 | DNF | 0 |
NC | 5 | Sebastian Vettel | ASTON MARTIN ARAMCO MERCEDES | 22 | DNF | 0 |
NC | 55 | Carlos Sainz | FERRARI | 1 | DNF | 0 |