Dopo due settimane, la Formula 1 torna a gareggiare. L’ultimo appuntamento ha coronato Max Verstappen come tre volte campione del mondo. Ora che il Mondiale è stato assegnato, la lotta da seguire sarà quella per il secondo posto. Il primo appuntamento è in Texas, sulla pista di Austin per il GP degli USA.
Una con un solo obiettivo: la F1
Il Circuito delle Americhe (COTA) è una pista permanente collocata in Texas, California. Inaugurato nel 2012, l’obiettivo dei costruttori (l’HKS inc.) era uno solo: ospitare la F1. Nel 2010, viene proposto alla FIA. In origine venne approvato, con però alcune modifiche da apportare. Un litigio portò al ritardo dei lavori che vennero regolarmente effettuati. Dopo gli ultimi controlli di Charlie Whiting, il tracciato venne inserito nel calendario. La prima gara sul suolo americano venne vinta da Lewis Hamilton su McLaren.
Lungo 5513 metri, presenta 20 curve e 2 zone DRS, una sul rettilineo principale ed una tra la 11 e la 12. Il record della pista appartiene a Valtteri Bottas su Mercedes, quando nelle qualifiche del 2019 fece segnare il tempo di 1’32”029. Il record ufficiale appartiene invece a Charles Leclerc su Ferrari, che sempre nel 2019 in gara fece fermare il cronometro a 1’36”139.
Trazione, deportanza, alte velocità: nella pista per il GP degli USA serve tutto
Il tracciato americano, per configurazione, è uno dei più difficili del calendario. Soprattutto primo ed ultimo settore saranno quelli che metteranno sotto pressione le gomme. Potremmo infatti vedere tantissimo graining sugli pneumatici, se non addirittura blistering.
In generale, la configurazione aerodinamica dovrebbe essere ad alto carico, se non addirittura altissimo. Tutta questa deportanza servirà specialmente nel primo settore ricordano molto quello di Suzuka oppure Maggots e Becketts a Silverstone. Tutti e tre sono tratti dove il carico laterale è fondamentale.
Non bisogna dimenticare, però, che sul rettilineo della 11 serve tantissima velocità, quindi i team dovranno capire se sarà opportuno sacrificare questo aspetto. Il secondo settore e parte del terzo, però, vedono la presenza anche di curve a 90 gradi, dove la trazione è il punto chiave. Un altro fattore di questo tracciato sono sicuramente le sconnessioni. Sarà di vitale importanza cercare di evitarle, in quanto possono farti perdere millesimi o centesimi che, soprattutto a centro gruppo, possono significare un’esclusione dal Q2 o dal Q3. Per poter essere performanti in Texas, quindi, serve una macchina completa e perfettamente bilanciata, per non dover rischiare di perdere troppo tempo in varie zone della pista.
Verstappen sempre favorito, occhio alle Mercedes
Pur col campionato già tra le sue mani, Max Verstappen rimane il favorito per la vittoria del gran premio. La vera battaglia da guardare è quella dietro, con una McLaren sempre più protagonista, tanto che in Qatar ha, se pur a tratti, impensierito SuperMax. Questo circuito sarà un ottimo banco di prova per capire quanto il team britannico possa impensierire Ferrari e Mercedes. Questi due team sono chiamati a rispondere, con la scuderia tedesca che potrebbe fare molto bene al COTA. La squadra di Maranello, invece, è chiamata a limitare i danni in una pista che, forse, non è totalmente favorevole alle Rosse.
Articolo di Francesco Orlando