Da sempre nella storia dell’uomo si parla per dicotomie, opposizioni, discordanze: bene-male, caldo-freddo, lento-veloce. Storie paragonabili al binomio Liberty Media-FIA. Si cerca di mantenere la quiete ma nel paddock tutti sanno che tra le due grandi potenze che spostano le pedine della F1, non scorre buon sangue. Le tensioni sono emerse ultimamente per causa della possibilità di ammettere un undicesimo team nel 2025.
Andretti vuole essere una scuderia
Michael Andretti figlio dell’ex pilota Mario Andretti, aveva notamente fatto richiesta per entrare a far parte della griglia di partenza di F1 a partire dal 2025, come undicesimo team. La Federazione Internazionale dopo una lunga riflessione ha dato il via libera il 2 ottobre scorso. Un via libera ottenuto anche grazie al presidente Mohamed Ben Sulayem che ha anche dichiarato che “nella sua F1 ideale competono 12 team e per meno gare”. La palla passa quindi a Liberty Media cui spetta l’ultima parola, un’ultima parola decisiva, che mette in dubbio persino loro, ascoltare i team presenti che non vogliono affatto smezzare il gruzzolo con altri, oppure accogliere altro spettacolo e altri soldi? Manca un elemento alla narrativa, il cosi detto “Patto della Concordia” che potrebbe chiudere le porte ad Andretti, come raccontato da Roberto Chichero su Motorsport.com Italia.
Il Patto della Concordia
“Concorde Agreeement” un patto stipulato tra i team e i detentori dei diritti commerciali della F1, cioè Liberty Media. L’attuale patto ammette la possibilità di avere in griglia 12 scuderie in competizione. Il contratto però scade nel 2025 e già si pensa a quelle che saranno le modifiche da apportare. Andretti ha fatto richiesta per entrare in campionato dal 2025, ma non sarà al tavolo delle trattative per la stipulazione del prossimo Patto della Concordia. Se, quindi, venisse abbassato il numero di scuderie ammesse nella competizione dovrebbe rinunciare al progetto. Le tensioni tra FIA e Liberty Media sono dunque fondate sulle dinamiche interna alla F1, che mette in gioco tanti soldi e tanti giochi di potere.
Le tensioni dichiarate tra Liberty Media e FIA:
Per ora tutto fermo dunque, ma le tensioni tra le parti sono tangibili.
“Sono stato eletto per occuparmi di questo sport, non ho messo niente in tasca e non ci sono azionisti, così come non esiste un consiglio di amministrazione per condividere gli utili. La mia missione è diversa dalla loro“ così parla Ben Sulayem che ha tenuto a sottolineare la differenza tra i ruoli dei due enti, come a prenderne le distanze.
Soprattutto per gli episodi che lo hanno interessato dopo il suo chiaro appoggio alla proposta di Andretti:
“Abbiamo in vigore un contratto che prevede 12 squadre, non dimenticatelo. Mi sono chiesto: cosa ho fatto per subire tutti questi attacchi? Come puoi rifiutare una casa come GM? Sono ottimista sul fatto che loro non diranno di no. Fa bene agli affari. Fa bene agli sport motoristici. E se c’è un altro team affidabile che chiederà di essere ammesso, aprirò una nuova procedura di manifestazione di interesse“.
Una dicotomia, che non vede compromessi, il bianco vuole rimanere bianco e il nero, nero. Chissà che alla F1 non serva un po’ di grigio.