Da regolamento quest’anno, come più volte ripetuto, ogni team deve far girare un pilota non ufficiale in almeno due prove libere durante tutto l’arco della stagione. Tra i tre top team, ovvero Ferrari, Red Bull e Mercedes, l’unica scuderia ad aver fatto scendere in pista uno dei propri talenti è la casa tedesca che ha permesso a Nick De Vries di fare alcuni giri con la W13 in Francia, al Paul Ricard. Adesso è il turno di Red Bull e Ferrari che hanno a disposizione ancora 7 week-end per dare spazio ai propri talenti e la prima a comunicare quando avverrà questo è la Rossa di Maranello.
Shwartzman farà le FP1 ad Austin e ad Abu Dhabi
Nella stagione di F2 che ha visto Oscar Piastri vincere il Mondiale c’era un altro pilota che ha tutte le capacità per meritarsi un sedile in F1: Robert Shwartzman. Infatti il principale avversario dell’australiano è stato proprio il russo della Prema che ha sfiorato il titolo. Il 2022 è stato per lui un anno sabbatico essendo il terzo pilota Ferrari, ma secondo quanto detto dagli ingegneri del team di Maranello, Robert starebbe dando una grande mano al Quartier Generale grazie alle tantissime ore al simulatore e ai test fatti nel circuito di Fiorano, che sono serviti anche a lui per riprendere la mano.
Ora il russo è pronto per scendere in pista in una sessione ufficiale e non lo farà mica con una macchina a caso, ma proprio guidando la F1-75, probabilmente (tolti problemi di affidabilità ed errori strategici) la vettura migliore di tutte. I week-end stabiliti per far debuttare nella massima categoria del Motorsport il giovane talento della Ferrari Driver Academy saranno quelli di Austin ed Abu Dhabi.
Bandiera israeliana per motivi legali
Secondo quanto detto dalla FIA, gli atleti russi non possono esporre la loro bandiera a causa della guerra in Ucraina che dura ormai da mesi. Shwartzman, infatti, correrà sotto bandiera israeliana essendo lui nato a Tel Aviv e avendo vissuto lì fino a quando aveva 3 anni. Inoltre la famiglia del padre è tutta israeliana e, quindi, presenta tutti i requisiti per poter gareggiare per questa nazione.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO