Il 2022 con le novità regolamentari ha fatto un po’ da spartiacque nel Circus, ridimensionando il valore di tutti i team, costretti a partire da zero, e a fare affidamento sulla propria forza lavoro per ottenere una solida base su cui lavorare negli anni a venire. Uno dei team che si è trovato più in difficoltà, è l’Aston Martin, peggiorata rispetto anche al, già di per sé deludente, 2021. La AMR22 è una macchina che non è nata sotto una buona stella, e per i piloti è difficile creare concretamente qualche occasione, soprattutto in qualifica. Sia Sebastian Vettel che Lance Stroll sono chiamati spesso ad una rimonta dalle ultime file. Inoltre nessuno dei due ha più passato il taglio del Q1 dalla gara in Canada.
Gli aggiornamenti hanno funzionato?
L’Aston Martin rispetto a gran parte dei team si è mossa più tardi sul fronte aggiornamenti. I primi sono arrivati in Spagna, per poi proseguire con altre novità a Silverstone. Non sempre gli aggiornamenti sono subito efficaci e proprio per questo si sono visti risultati piuttosto altilenanti da parte del team. Qualche passo avanti c’è stato, e lo dimostrano anche i risultati ottenuti da Vettel che fino al GP di Spagna era entrato in top 10 soltanto una volta, mentre da Monaco in poi 3. Sia lui che Stroll in gara riescono a risalire di posizioni ma il tedesco è quello che si avvicina più alla zona punti. Ma in sostanza, questi aggiornamenti hanno funzionato? Secondo quanto detto dal team Principal dell’Aston Martin Mike Krack non si può ancora parlare di una svolta radicale. “Gli aggiornamenti hanno funzionato. Ci hanno fatto fare un passo avanti, ma non è ancora abbastanza, perché i problemi di base della vettura non sono stati risolti“, ha detto Krack ai giornalisti.
Vettel fa la differenza
Sebastian Vettel, si arrabbia giustamente con il team che non gli da supporto. Ma nonostante tutto, nonostante i problemi che arrivano puntuali come un orologio svizzero in gara riesce a compiere una magia. In Austria ad esempio il suo ritmo era simile a quello di Alpine e McLaren, pur avendo un’auto più lenta. Una scia positiva, dopo i problemi a inizio stagione, che ha visto il via dal Gran Premio di Monaco. Sebastian è riuscito a cogliere quei pochi frutti che hanno portato gli aggiornamenti, mettendo una pezza quando ha potuto, come a Baku in cui è riuscito a cogliere il miglior risultato stagionale per l’Aston, ovvero la P6. Ma le buone intenzioni non bastano. Infatti, il futuro del 4 volte campione del mondo data l’età che avanza e risultati deludenti, rischia di interrompersi già dopo la pausa estiva.
Francia e Ungheria, cosa ci aspetta
L’Aston Martin ha altre due gare – Francia e Ungheria – davanti prima della pausa estiva e forse, prima di orientarsi definitivamente sul progetto 2023. Sulla carta i presupposti non sono proprio ideali per quanto riguarda la Francia, dato che le due “verdone” fanno fatica nei tratti ad alta velocità. “Dovremo analizzare a fondo quello che possiamo fare fino al Paul Ricard – ha detto Krack – e cercare di apportare una o due modifiche per portare aumentare il passo della vettura. Anche in Francia ci sono tratti ad alta velocità, forse un po’ meno nell’arco del giro (rispetto all’Austria), ma comunque troppi per poter stare davanti“. Tuttavia, Sebastian ha un conto in sospeso con l’Ungheria. Lo scorso anno proprio con l’Aston Martin ottenne un fantastico 2° posto, che gli venne tolto a causa della squalifica per la poca quantità di carburante rimasta dentro il serbatoio della sua vettura. Inoltre il tedesco ha sempre colto ottimi risultati sul tracciato dell’Hungaroring, tra cui 2 successi, nel 2017 e nel 2015 e 7 podi (8 se consideriamo quello annullato dello scorso anno).
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion