In questi giorni post GP si è letto di tutto in rete riguardo la penalità inflitta a Carlos Sainz. Si passa da “riduzione della penalità a 2 o 3 secondi” a “cancellazione della penalità”. E tra le domande ne emerge una: “perché la penalità se il giro 57 non conta grazie alla vecchia griglia?“. Andiamo nel dettaglio a vedere il perché la FIA abbia agito in questo modo.
Giro 55: perché la griglia in quel modo
Partiamo innanzitutto dal parlare della griglia del giro 55, in modo da fugare eventuali dubbi o simili in tal senso. Quando Kevin Magnussen si è trovato senza uno pneumatico dopo il contatto con le barriere nel giro 54, è entrata la Safety Car a compattare il gruppo. A seguito di ciò, però, la FIA ha deciso che erano presenti troppi detriti in pista e, dopo che tutti sono passati in uno dei punti di rilevamento per confermare l’ordine, ha esposto la bandiera rossa. In questo modo, la FIA è stata certa dell’ordine dei piloti, che era come segue:
- M. Verstappen
- L. Hamilton
- F. Alonso
- C. Sainz
- P. Gasly
- L. Stroll
- S. Pérez
- L. Norris
- N. Hülkenberg
- E. Ocon
- O. Piastri
- Zhou G.
- Tsunoda Y.
- V. Bottas
- L. Sargeant
- N. de Vries
Giro 57: il caos in pista
Con la bandiera rossa al giro 55, tutte le vetture sono rientrate ai box, transitando sulla linea del traguardo e dando il via al giro 56. Come logico, e come chiaramente scritto nel regolamento FIA, il giro dietro Safety Car per la ripartenza è comunque un giro di gara (così come viene scalato un giro dalla gara in caso di extra formation lap all’inizio). Allo spegnimento dei semafori, è quindi iniziato il giro 57, in quella che era palesemente diventata una gara di soli due giri per la vittoria. I piloti hanno quindi dimostrato una grande aggressività, che però ha portato a molteplici incidenti e problemi. Pérez è andato lungo in curva 1, rientrando alla due ed evitando per poco un’altra vettura. Le due Alpine si sono invece toccate tra loro, finendo a muro. Allo stesso modo, de Vries ha subìto un tamponamento da Sargeant (andato impunito).
Infine, ultimo ma non per importanza, il contatto Sainz-Alonso. Con tutti i detriti ed i problemi in pista, la direzione gara non ha fatto entrare la Safety Car, ma si è trovata costretta a chiamare subito la bandiera rossa. Così facendo, però, Niels Wittich non poteva avere un quadro preciso delle posizioni (in quanto il GPS non aiuta, visto il problema a Jeddah di Stroll, dato in pista dal GPS stesso). Seguendo anche le direttive del regolamento, quindi, Wittich è tornato all’ultimo passaggio in cui erano chiare le posizioni di tutti, ovvero il giro 55 che ha dato la formazione della griglia per la ripartenza.
[…] In ogni caso, l’ordine [della griglia, ndr] verrà preso dall’ultimo punto in cui è stato possibile determinare la posizione di tutte le vetture. Tutte quelle vetture saranno autorizzate a riprendere la sprint o la gara.
Estratto articolo 57.3 del regolamento sportivo del Campionato Mondiale FIA Formula 1
Ma allora, perché la penalità a Sainz?
Se la griglia corrisponde al giro 55, quindi, è come se il giro 57 non fosse stato disputato? Sì, ma no. Per spiegarlo meglio, riprendiamo un esempio fatto durante la nostra diretta di lunedì su Twitch (che vi invitiamo a seguire) da Gianni Nardone.
Mettiamo che un calciatore segni un goal e, nel festeggiare, tolga la maglietta. L’ammonizione che ne consegue rimane anche se il goal viene annullato per qualsiasi motivo, perché il cartellino non era legato al goal in quanto azione sportiva, ma era un’istanza a parte.
Nel caso di Sainz, infatti, anche se la griglia non ha mantenuto il ferrarista al terzo posto, l’infrazione era comunque risultata presente (ovvero il contatto). Non solo, ma i commissari hanno addossato l’intera colpa a Sainz, al punto da giustificare una penalità da 5 secondi anche in un contesto di ripartenza, dove quindi gli animi sono più tesi. Per cui, nonostante la griglia abbia posto l’ordine come era inizialmente, la penalità per l’errore commesso doveva rimanere, anche considerando i possibili fattori mitiganti.
Il caso ha voluto poi che non ci fossero ulteriori giri a disposizione e che sia stata fatta una parata (lì si può contestare un grande errore della FIA) con tutti i piloti vicini, facendo scivolare Sainz in dodicesima posizione. La FIA avrebbe potuto tranquillamente decidere di non far ripartire l’ultimo giro in parata con il messaggio “Race will not resume” ed applicare comunque la penalità.
Insomma, nel complessivo la FIA ha fatto quasi tutto bene, ed è una cosa positiva: il regolamento viene applicato alla lettera (anche nel caso del giro 58 con la parata, dove forse sarebbe servito più buonsenso) e non sembrano, fino ad ora, esserci casi di due pesi e due misure.