Durante il GP d’Austria, al giro 57, Carlos Sainz si avvicinava a Max Verstappen in maniera spaventosa. Ma, mentre era a meno di un secondo dall’olandese e in procinto di superarlo, la sua Power Unit lo ha tradito prendendo fuoco e costringendolo al ritiro. Nella sua faccia c’è tantissima disperazione, perché anche lui sapeva che c’era la possibilità di una doppietta che manca dalla prima gara della stagione. Un digiuno troppo lungo per una macchina che sembra essere più competitiva degli anni passati, tralasciando tutti i problemi di affidabilità.
Penalità a Le Castellet?
Le immagini della macchina di Sainz che andava in fiamme non sono per niente rassicuranti in casa Ferrari: il motore verrà sicuramente portato a Maranello e analizzato per capire il motivo del guasto e come non farlo accadere più, considerando che mancano ancora molte gare ad Abu Dhabi. Lo spagnolo, però, secondo il tracciamento dell’utilizzo delle Power Unit, è al limite massimo di PU usate prima della penalità e, con l’unità No 3 andata, dovrà o rimontare l’unità No 2 o, ipotesi più accreditata e molto più probabile, smarcare la PU No 4 per il prossimo gran premio che si terrà in Francia tra due settimane. I motivi che dovrebbero portare la Ferrari ad arrivare a questa scelta sono vari, ma il più importante è sicuramente mantenere intatta la rotazione dei motori.
Sainz, ora bisogna ripartire
Questo è un argomento delicatissimo per la Rossa a causa dei tanti problemi di affidabilità a cui è andata in contro in questa stagione e rovinare la rotazione dei motori comporterebbe un rischio troppo grande (la rottura del motore stesso) per azzardare questa mossa. Al momento però non ci sono notizie ufficiali e, per saperne di più, bisognerà aspettare le prossime settimane. L’unica certezza è la voglia di continuare a fare bene da parte di Carlos Sainz.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO