Non sono sicuramente giorni felicissimi in casa Red Bull. La scuderia di Milton Keynes è al lavoro con il grande problema dell’affidabilità. Sono infatti già ben due i ritiri che hanno costretto Max Verstappen a concludere prima del previsto la gara e a perdere punti importanti per il mondiale. In casa Red Bull ne sono a conoscenza. A seguito infatti del ritiro dell’olandese in Australia, quando era saldamente in seconda posizione, la power unit dell’attuale campione del mondo è stata spedita in Giappone per un serrato controllo. Horner lo ha dichiarato chiaramente: “Episodi come questi non devono più verificarsi”.
Verstappen ritirato a Melbourne, ecco il perché
A seguito di una settimana di analisi, la scuderia austriaca è riuscita a risalire alla causa che ha costretto Verstappen a salutare la gara di Melbourne anzitempo. Si parla di una perdita di carburante, almeno in base a quanto stabilito da Helmut Marko: “Siamo riusciti a trovare la causa della perdita di carburante nell’auto di Max Verstappen. La questione è molto complessa – ha dichiarato Marko – e il problema è assolutamente diverso da quello del Bahrain”.
Bahrain-Australia, problemi diversi ma dallo stesso risultato
Il problema è dunque totalmente diverso da quello manifestato sulla vettura in Bahrain(in cui Red Bull aveva caricato meno benzina di quanto servisse), ma la situazione non è di certo delle migliori:
“Non è facile, ma la cosa incoraggiante per noi – ha affermato Marko – è che fondamentalmente abbiamo una monoposto veloce. Max combatterà. Ovviamente era frustrato dopo il suo ritiro. Ma c’è ancora molta strada da fare“.
FONTE DICHIARAZIONI MARKO: F1World.it