Già da più parti si parlava di un addio forzato di Christian Horner a Red Bull Racing, squadra che lo ha visto al comando delle operazioni sin dal primo approdo in Formula 1 nel lontano 2005. A seguito delle indagini per potenziale comportamento inappropriato di Horner, con il coinvolgimento di un panel esterno per garantire oggettività nel trattamento della questione, l’esito è un nulla di fatto, con Horner che non è quindi costretto ad abbandonare la squadra.
Red Bull, ecco l’esito dell’indagine su Horner
Dopo ben nove ore di incontro tra Horner e gli avvocati, era emerso il bisogno di qualche giorno di tempo per analizzare completamente la questione. La pausa aveva portato a speculare sul possibile futuro in casa Red Bull, con un’ipotesi di promozione di Jonathan Wheatley, attuale direttore sportivo, o anche voci sull’addio di Adrian Newey, legato a clausole nel proprio contratto ed in quello di Horner. Dopo la lunga attesa, quindi, il pool ha confermato un nulla di fatto sul team principal, mantenendo lo status quo che è noto da qualche tempo nella squadra. Qualche indizio al riguardo poteva essere, forse, la presenza di Horner ai test invernali – seppur non in divisa ufficiale, ed alla presentazione della nuova RB20 lo scorso 15 febbraio.
Il comunicato Red Bull
Questo il comunicato rilasciato, a seguito della comunicazione ufficiale, da parte di Red Bull: “L’indagine indipendente sulle accuse mosse contro Horner è completa e la Red Bull può confermare che la denuncia è stata respinta. Il denunciante ha diritto di ricorso. La Red Bull è fiduciosa che l’indagine sia stata corretta, rigorosa e imparziale. Il rapporto dell’indagine è confidenziale e contiene le informazioni private delle parti e dei terzi che hanno collaborato alle indagini, pertanto non commenteremo ulteriormente per rispetto di tutti gli interessati“.