Da settimane, nel paddock, si mormora di un importante aggiornamento che la squadra di Milton Keynes ha nel taschino. Il nuovo telaio super-leggero ideato dagli uomini di Adrian Newey avrà un ingresso… ritardato. Ecco il perché di una scelta che, dall’esterno, potrebbe sembrare controintuitiva.
Red Bull: la guida su come capovolgere un mondiale
Se la Scuderia Ferrari, impegnata a rialzarsi in vista dell’anno 2023, ha primeggiato anche se spesso di poco nella lotta degli sviluppi, la Red Bull ha affrontato la prima parte dell’anno come inseguitrice nella sfida prestazionale. Non sono mancati, a differenza della rossa, i tentativi di messa in pista di nuove parti, le quali sono state poi tolte perché non portavano i riscontri sperati. Fino al gran premio d’Ungheria, la F1-75 rappresentava il punto di riferimento di tutte le monoposto, di poco sopra la RB-18. Tuttavia, dopo la pausa estiva, i tecnici di Milton Keynes hanno stravolto il leitmotiv della prima metà di stagione, mettendo in pista una vettura dominante anche laddove in passato faticava di più.
Il tris di man bassa
In Belgio la RB18 era imprendibile, in Olanda concedeva ancora qualcosa ai rivali, ma tenendoli a distanza di sicurezza; domenica a Monza, dopo un gran premio dal finale discusso, Red Bull ha riconfermato una supremazia che non lascia più spazio a dubbi. L’arrembante weekend di Singapore portava con sé il presunto ingresso di un massiccio sviluppo, ma la squadra del toro alato, furbamente, ha fatto un passo indietro.
Telaio rimandato: la Red Bull va sul sicuro
La mente di Newey, a quanto sembra, ha partorito un nuovo telaio che porterebbe la RB-18 sulla soglia del peso minimo. Pare però che gli uomini di Horner abbiano considerato inutile e rischioso introdurre una parte così importante. I motivi sono due: il primo è che, visto il gap incolmabile di Verstappen dall’inseguitore, sarebbe inutile introdurre un ulteriore upgrade. Non sarebbe un’assicurazione sugli avversari, ma quasi un’umiliazione. Il secondo è di natura politica, in quanto l’introduzione di un pezzo così costoso e grande desterebbe non pochi sospetti circa il rispetto del budget cap; a detta di Binotto addirittura, Ferrari non sarebbe stata in grado di introdurre un nuovo telaio senza sforare con le spese.
Intenzioni chiare e fondamenta ci sono eccome
È chiaro, dunque, che Red Bull vuole stare lontana dalle polemiche e bissare il titolo senza preoccupazioni. Preoccupazioni che, ovviamente, sono destinate a sorgere in casa degli avversari, viste le basi su cui Milton Keynes sta ponendo un progetto di monoposto che sembra spaventosamente solido in vista del 2023. I bibitari fanno sul serio e non è una sorpresa. Non sarà un gioco da ragazzi fermare una squadra in così violenta ascesa dall’instaurazione di un ciclo vincente.
FONTE: f1ingenerale