Red Bull ha deciso le sorti del giovane pilota dell’Academy, Juri Vips. Il pilota di F2 era già stato sospeso dal team una settimana fa, dopo essersi lasciato andare, forse con troppa leggerezza, ad un linguaggio omofobo e razzista. Tutto mentre era candidamente in live su Twitch. Il team austriaco ha da subito condannato l’accaduto ribadendo l’approccio “tolleranza zero” verso questo tipo di comportamento. Affermando anche, che avrebbe indagato a fondo sull’accaduto per prendere poi una decisione definitiva sul futuro del giovane pilota.
La decisione è drastica
L’attesa è terminata, e per Vips sono arrivate pessime notizie. Le scuse del pilota, arrivate dopo l’esplosione sui social del caso che lo ha coinvolto, non sarebbero infatti bastate.
La Red Bull, ha comunicato con un tweet il licenziamento in tronco del pilota. “Dopo l’investigazione sull’incidente online che ha coinvolto Juri Vips, Oracle Red Bull Racing ha deciso di terminare il contratto con il tester e pilota di riserva. Il team condanna ogni forma di razzismo“, recita il comunicato del team, arrivato al termine di un lungo pomeriggio di discussioni e dibattiti sul caso Piquet-Hamilton.
Razzismo: continua la polemica
Già, perché proprio qualche ora prima dell’annuncio del licenziamento di Vips, un altro episodio di razzismo, è venuto a galla suscitando non poche polemiche. Anche se in questo caso ad averle pronunciate non è stato un ragazzo di 21 anni ma un adulto pluri-campione del mondo, ovvero Nelson Piquet. Il tre volte campione del mondo, come Vips ha usato la parola negr**to, riferendosi ad Hamilton. Senza rimorso e con una ben più grave dose di intenzionalità.
Sebbene i messaggi di solidarietà verso Lewis siano arrivati dalla maggior parte dei team, uno in particolare ha preferito tacere. Non è difficile capire di quale si tratta. Il voto del silenzio intrapreso da Red Bull, spezzatosi con la comunicazione sul futuro di Vips ha messo in crisi la reputazione del team, che si professa contro il razzismo solo in determinate situazioni e condizioni. Non tanto diverso il comportamento di F1 e FIA, accusate di aver censurato il nome di Piquet nei comunicati pro-Lewis, solo per convenienza.
Insomma, il clima nel paddock, alla vigilia di Silverstone, non è proprio dei migliori ma speriamo che nei prossimi giorni si torni a parlare delle battaglie in pista. Perché questa stagione, attualmente contesa tra Red Bull e Ferrari, è ancora lunga e ricca di sorprese.