Max Verstappen nel 2021 ha raccolto il testimone di Lewis Hamilton ed ha vinto 4 mondiali consecutivi: è entrato di diritto tra i più grandi della storia della F1. Nel 2025 però, complice una Red Bull non all’altezza della velocissima McLaren, il suo dominio sembra più in bilico che mai. Tuttavia le sue prestazioni continuano a stupire tutti gli appassionati e ciò che colpisce di più è il confronto interno nella casa austriaca. Prima Lawson ed ora Tsunoda rimangono distanti anni luce dalle prestazioni dell’olandese. Una differenza di prestazioni così marcata all’interno di un team si è vista poche volte nella storia della F1, in questo articolo le andremo ad analizzare.
Verstappen in Red Bull: dominio interno assoluto nel 2025
La situazione nella scuderia con sede a Milton Keynes è surreale. Da una parte c’è un pilota che combatte per le prime posizioni, dall’altra si fatica a qualificarsi per il Q3 ed entrare nella zona punti. Il problema del secondo pilota Red Bull è conosciuto da anni, ma quest’anno, con l’esclusione di Perez, sembra essere aumentato notevolmente. La risposta ora sembra essere chiara: La Red Bull è un’auto costruita e configurata su misura per Max Verstappen ed il suo stile di guida, e ciò crea non pochi grattacapi a chi deve guidarla: un particolare che accomuna gli altri casi nella storia della F1.
Dopo 10 gare il 4 volte campione del mondo ha ottenuto 155 punti contro gli 0 di Lawson (in 2 gare) e i 7 di Tsunoda (in 8 gare). In altre parole, i punti ottenuti da Max sono oltre il 95% dei punti totali della Red Bull, che evidentemente non può avere ambizioni per il titolo costruttori, nonostante le 2 vittorie e i 3 secondi posti del suo pilota di punta.
Una situazione in cui il primo pilota si gioca vittorie e podi mentre il compagno di squadra fatica ad ottenere punti è rara nel motorsport ed ancora più rara in Formula 1, dove il talento non manca a nessuno. Andiamo quindi a vedere casi simili a Verstappen accaduti nella storia della F1.
Fernando Alonso e l’inizio folle nel 2012
Nel 2012 Alonso si appresta a cominciare la sua terza stagione in Ferrari. Nonostante una vettura molto complicata da guidare e da molti non considerata come contendente al titolo, l’asturiano giungerà a fine anno secondo. Con soli 3 punti da Sebastian Vettel, grazie ad un annata eccezionale condita da 2 vittorie e 10 podi. Il dominio di Alonso nei confronti del compagno di squadra Massa non è paragonabile a quello di Verstappen, visto che lo spagnolo conclude con 278 punti mentre il brasiliano a 122. Ciò che è simile però è la prima metà di stagione.

Dopo 8 gare Alonso ha 111 punti, contro gli 11 di Massa, ovvero il 91% di tutti i punti ottenuti dalla Ferrari fino a quel momento. Nelle 3 gare successive la musica non cambia. Il primo ottiene ulteriori 53 punti mentre il secondo solo 14. Il dominio è schiacciante anche in qualifica: 10-0 e il compagno surclassato. L’inizio di stagione è molto simile a quello di Verstappen quest’anno, storia già ripetuta nella seconda metà del campionato di F1 del 2024.
La seconda parte di stagione però si rivela molto più combattuta, con Massa sempre in zona punti e due volte sul podio. Grazie ad un cambio di passo dopo l’inizio turbolento, il pilota brasiliano ha potuto prolungare fino al 2013 il suo contratto con la Ferrari.
Da Prost a Senna: altri domini destinati a entrare nella storia della F1
Tornando indietro fino al 1985 e al 1986 incontriamo due altri casi in cui c’è stato un vero e proprio dominio interno. Nel 1985 McLaren può puntare su una line-up a dir poco eccezionale con Alain Prost e Niki Lauda. La McLaren è l’auto da battere dato che l’anno prima Lauda aveva conquistato il terzo titolo mondiale proprio a discapito di Prost (con un distacco di 0,5 punti!). Tuttavia la stagione sarà a senso unico per quel che riguarda il confronto interno. Lauda ormai a fine carriera collezionerà solamente una vittoria e moltissimi ritiri annunciando poi il ritiro dalla Formula 1.
Prost invece fu protagonista di una cavalcata vincente che lo vide ottenere il suo primo titolo mondiale grazie a 5 vittorie e 6 ulteriori podi. Il confronto finale fu pesante: 73 punti per il francese contro i 10 dell’austriaco. Grazie a questa stagione Prost, come Verstappen, rientra in uno dei casi di dominio interno più incredibili della storia della F1, surclassando un 3 volte campione del mondo.
Nel 1986 invece Senna terminò l’appena lanciata carriera di Johnny Dumfries sulla Lotus. Al primo anno in Formula 1 e subito con una vettura competitiva, il giovane scozzese non riuscì a sbocciare. Ottenne solamente 3 punti contro i 55 del più quotato e esperto brasiliano, che quell’anno giunse ben 8 volte sul podio, trionfando 2 volte. Questa sconfitta interna schiacciante portò la Lotus ad allontanare Dumfries, che non riuscirà poi a tornare in F1.

Un Verstappen in F1 a chiudere il cerchio
L’ultimo caso è curiosamente il confronto nel 1994 in Benetton tra Schumacher e Jos Verstappen, papà del già citato 4 volte campione del mondo. Quell’anno il “Kaiser” vinse il suo primo titolo mondiale e in 12 gare (in due venne squalificato e ne saltò altre due per squalifica) vinse 8 gare, arrivò secondo in due e si ritirò due volte. Un vero e proprio dominio, che si è spostato anche all’interno della scuderia. Dei 103 punti conquistati dal team gestito da Briatore, il tedesco ne ottenne ben 92: quasi il 90% dei punti complessivi. Verstappen prese parte solo a 10 gare, ottenendo anche due terzi posti. Nonostante fosse la sua stagione d’esordio dovette lasciare la Benetton a fine anno.
Da un Verstappen che subì la legge di una leggenda, a un Verstappen cannibale, che domina e che grazie alle sue prestazioni sta sempre più entrando nella storia della F1. E magari al prossimo confronto, ne parleremo ancora…