La squadra britannica destò scalpore quando in occasione del weekend di Barcellona si presentò con una monoposto che ricordava molto la RB18 di Verstappen e Perez. Le polemiche non sono mancate, ma ad oggi sembrano mancare i presupposti per mantenere aperto il ‘contenzioso’.
L’inizio della diatriba
Quando sul tracciato catalano Aston Martin ha mostrato al mondo le forme della AMR22 evoluta, la casa di Milton Keynes non ha potuto far altro che contestare il presunto ‘plagio’ alla FIA. La Federazione aveva già dato a priori l’okay al team di Silverstone riguardo la legalità degli aggiornamenti tecnici. Ciò che Milton Keynes contestava era il furto di proprietà intellettuale: tesi a primo acchito da non escludere se si considera il trasferimento di numerosi tecnici dalla casa del toro alato al team simbolo della cultura automobilistica ‘british’.
Tuttavia, la Federazione ha provveduto ad avviare una seconda analisi: dei commissari si sono recati nella sede Aston Martin per verificare eventuali trasferimenti di proprietà, ovviamente cosa gravemente illegale. Le verifiche non hanno dato a Red Bull ciò che sperava, e la squadra di Lawrence Stroll è stata scagionata.
Indagine Red Bull
Anche il team anglo-austriaco si è dato da fare in queste ultime settimane, ma ancora una volta Aston Martin tira un sospiro di sollievo. Il trasferimento di proprietà intellettuale pare non esserci mai stato, e a proposito delle indagini si è espresso Helmut Marko, il quale ha confermato l’inesistenza di prove informatiche. Red Bull, tuttavia, non è convinta al 100%, anche se per ora ha ben poco da fare a riguardo.
Le parole di Marko
Il consigliere austriaco ha detto la sua in merito alla questione, e dalle sue parole si intende che a Milton Keynes, come di consueto, non si sono dati per vinti. Marko cerca di incentivare la FIA a chiarire la questione: “La verità è che noi non possiamo provare nulla di concreto. A dire il vero non stiamo nemmeno concentrandoci molto su questo aspetto, perché non vediamo l’Aston Martin come un nostro avversario diretto. E poi ciò che non si può dimostrare con certezza va lasciato stare. Ho detto che sono stati scaricati dei dati, ma non ho detto dove fossero finiti. Tuttavia vorremmo che la FIA chiarisse fino a che punto sia possibile spingersi. Abbiamo un team gemello, AlphaTauri, e in teoria dovrebbe essere l’AlphaTauri il team che assomiglia di più alla Red Bull“.
Aston-Martin sulla difensiva
Il team inglese si è riparato dalle pesanti accuse di plagio lanciate da casa Red Bull. Il direttore tecnico Andy Green ha rivelato che il progetto della versione evoluta della AMR22 era iniziato ancor prima dell’emorragia di personale che ha colpito gli stabilimenti di Milton Keynes.
L’approvazione iniziale della FIA a far scendere la macchina in pista lascia intendere che ci sia già la certezza della legalità della monoposto di Vettel e Stroll; ma a Milton Keynes non sono convinti, ciò che potevano fare l’hanno fatto, senza risultati. Gli resta solo sperare in un approfondimento della federazione, ma al momento il caso sembra essere più che chiuso.
FONTE: Motorsport-Total