In pista, la stagione della Ferrari non è iniziata nel migliore dei modi, per usare un eufemismo. Dentro il box, poi, la situazione non è molto differente. David Sanchez, Head of Vehicle Concept, si è dimesso dopo la gara inaugurale in Bahrain per tornare in McLaren. Inaki Rueda, capo delle strategie da più di un lustro, è stato relegato a compiti marginali.
Anche Enrico Cardile (responsabile dell’area dell’ingegneria dei telai della Scuderia) e Laurent Mekies (direttore sportivo e Head of Track & Performance Area) sono stati per settimane al centro di voci riguardanti un loro possibile addio alla Casa di Maranello.
Tanta incertezza e pochi punti fermi
In mezzo a questo caos gestionale, l’unico punto fermo sembra essere Frédéric Vasseur, il nuovo team principal chiamato a sostituire Mattia Binotto nella scorsa pausa invernale. L’esperienza del francese è indubbia (è nel motorsport dalla fine del secolo scorso), ma non può fare tutto da solo.
Il progetto della vettura 2023, nonostante i risultati deludenti, rimane promettente. Inoltre, la stagione è lunga, lunghissima, e il tempo per recuperare il gap dai tre team davanti in classifica c’è. E, soprattutto, sembra esserci la volontà della squadra di operare un rafforzamento dell’organico.
La ricostruzione della Ferrari
Vasseur vuole iniziare una campagna di acquisti con cui portare i migliori del mestiere a Maranello e ha l’approvazione dei vertici Ferrari. Può questo risollevare la stagione della Rossa? Il titolo, purtroppo, sembra destinato a rimanere lontano dall’Italia anche quest’anno. C’è comunque la speranza (e l’obiettivo) di ricucire il gap con gli altri “anti-Red Bull”, Mercedes e Aston Martin.
Per ora le trattative sono in una fase estremamente embrionale, ma la voglia di rivalsa non manca sicuramente. Scoprire se questa si trasformerà in realtà, però, sarà possibile solo dopo aver visto le prossime gare, punto di svolta della stagione per tutte le squadre in quanto verranno portati i primi grandi aggiornamenti.