Dopo i risultati di Barcellona, c’è chi ha ritrovato entusiasmo: i fan di Mercedes; e chi ha ritrovato il sonno: i tecnici di Brackley. La squadra della stella ha fatto grandi passi avanti dall’inizio della stagione, e sembra che il progetto W13, dopo aver rischiato l’accantonamento, possa proseguire la sua evoluzione.
La Spagna porta consiglio
Nella corrida di domenica scorsa tutti e tre i top team hanno fatto rumore a modo loro: Red Bull con una doppietta, Ferrari con i problemi di affidabilità, e Mercedes con il tanto atteso risveglio. La maggior parte degli addetti ai lavori aveva etichettato la W13 come una macchina sbagliata dopo i primi cinque round stagionali. A Montmelò però, i tecnici della stella hanno portato il primo pacchetto consistente di aggiornamenti, e i miglioramenti sono stati evidenti.
Russell ha raggiunto il terzo posto, ma ciò che più fa riflettere sul potenziale della macchina ‘senza pance’ è la rimonta di Hamilton. Dopo il contatto con Magnussen al primo giro, l’inglese è finito in fondo al gruppo. Il passo della sua W13 però, gli ha permesso di risalire la china sfoggiando il potenziale della macchina, chiudendo persino alle spalle di Sainz.
Risveglio Mercedes
Dopo quanto visto in Spagna, dunque, pare chiaro che la ridotta finestrella di utilizzo della vettura vista a Miami si sia allargata. La Mercedes si è trovata più a suo agio nel riscaldare le gomme, e il deficit del porpoising si è ridotto. Ciò ha consentito ai piloti di non temere per la propria schiena, e di avere un passo non deludente come quello visto finora. Per la prima volta in Formula 1, si è acceso il duello tra Russel e Verstappen, dove l’inglese ha reso difficile la vita al campione in carica; ciò a dimostrazione del fatto che né Mercedes, né l’inglese vogliono stare a guardare.
Nessun dorma
Le aspettative sono cresciute, gli sviluppi promettono bene, ma la strada è lunga, e dire che Mercedes ad oggi possa tornare in lotta per il titolo, è un esercizio un po’ azzardato. Certo il potenziale c’è, ma anche gli avversari. Ferrari e Red Bull studiano e portano sviluppi per migliorare le prestazioni dal primo round in Bahrain, mentre Mercedes può concedersi il lusso di fare ciò solo ora, dopo aver lottato con saltellamenti vari per il primo quarto di stagione. I tecnici possono dunque iniziare a portare idee per rosicchiare decimi dalla vetta, ma lassù non si dorme per niente.
La dimostrazione di ciò ce la dà il cronometro: in qualifica la freccia d’argento più veloce era a sei decimi dalla pole di Leclerc. Se quest’ultimo avesse concluso la gara con il gap di 10 secondi dalle Red Bull presente al suo ritiro – stando conservativi dato il passo del monegasco, che andava per un altro grand chelem – Mercedes avrebbe portato a casa il consueto distacco di 40 secondi.
Le Mercedes W13: Gemelle diverse
Nonostante le ottime prestazioni di entrambi i piloti, Hamilton riporta che c’era qualche differenza tra le due W13. Differenze che si sono notate anche in qualifica, seppur poco, con Russell che è partito quarto, e Hamilton sesto.
Un gap ridotto – poco più di un decimo – ma il sette volte iridato sottolinea che gli esperimenti hanno dato i loro frutti: “Le nostre auto erano un po’ diverse, abbiamo fatto qualche esperimento sulla vettura di George che alla fine è risultato il migliore in qualifica, quindi forse la prossima gara potrò adottare anch’io questa soluzione. È un ottimo segno che stiamo andando nella giusta direzione e non ho dubbi che prima o poi torneremo a lottare per la vittoria. In ogni caso, se non avessi avuto quell’incidente, sarei stato in lotta con le Red Bull. Questo mi fa ben sperare sul fatto che saremo presto coinvolti in una battaglia per il primo posto”.
Riguardo all’imminente gran premio di Monaco però, Lewis non si è sbilanciato: “non credo che saremo abbastanza veloci per qualificarci per primi“.
Direzione Principato
Se Hamilton, dati i miglioramenti, dubita che la squadra della stella possa essere in lotta per la vetta a Monaco, c’è chi invece crede che la W13 possa trovare nelle stradine del Principato terreno fertile per cercare quantomeno di sperare in un successo. A tal proposito si è espresso Mattia Binotto, team principal della Scuderia Ferrari: “Monaco è un GP a sé. È una gara nella quale ciò che si è visto a Barcellona non è detto che sia pertinente. Nel Principato mi immagino che la Mercedes possa far parte della lotta, perché hanno carico e trazione”.
A sostegno della sua tesi, c’è proprio la prestazione del cavallino dell’anno scorso a Monte-Carlo: una macchina con tanto carico, che è riuscita a portare a casa la pole con Leclerc, e un secondo posto con Sainz. Dunque vedremo se la Mercedes avrà quantomeno l’opportunità per portare a casa il primo successo stagionale. Ma soprattutto, se inizierà a far crescere nelle due squadre al vertice il timore del team otto volte iridato. Se Mercedes tornerà in lotta per il titolo, o si avvicinerà, potrà risultare ospite indesiderato o desiderato a seconda delle circostanze, togliendo punti all’una o all’altra squadra, con i conseguenti benefici o danni in termini di classifica.
FONTE DICHIARAZIONI: FormulaPassion; Motorsport.com Italia