Durante le prove libere a Suzuka, una delle attività che più ha incuriosito i fan ha riguardato l’opportunità messa a disposizione ai piloti per poter provare una gomma Proto, con precisione una particolare mescola della C2. La scelta è stata dettata da Pirelli che, oltre al GP del Giappone, ha in serbo un’altra nuova mescola – la C4 – in programma per le libere del weekend del Messico.
C2 scartata da Pirelli, arriva la spiegazione di Mario Isola
A Suzuka, dunque, abbiamo visto all’azione un nuovo tipo della mescola C2. La motivazione è molto chiara ed è legata alla struttura del compound che pare esser molto meno morbido di quanto ci si aspettava. Pirelli, infatti, ritiene che l’attuale C2 sia troppo vicina alla C1 e, viceversa, troppo lontana dalla C3.
Nonostante ciò, la mescola portata e provata nelle libere del Giappone pare non abbia convinto, come raccontato – ai microfoni di Motorsport.com – da Mario Isola, capo dell’area tecnica e motorsport di Pirelli: “Se analizziamo i dati, uniti soprattutto a quella che è stata l’evoluzione della pista, credo che il prototipo che abbiamo portato non ha soddisfatto le nostre esigenze, in quanto non ha dato l’aderenza che stavamo cercando. Probabilmente, per tale ragione, resteremo sulla C2 attuale anche per la prossima stagione. Senza avere una corrispondenza dati che ci dice che il nuovo prototipo ci porti un chiaro passo avanti nell’aderenza, non trovo motivo di cambiare e introdurre una nuova mescole rispetto all’attuale C2 che ha comunque funzionato bene”.
In Messico invece in arrivo la nuova C4
Oltre alla mescola C2, il cui test non è andato a buon fine, Pirelli si prepara a portare per le libere del GP del Messico una nuova versione della C4. La motivazione? Parola a Mario Isola: “Vogliamo testare la C4 in Messico con lo stesso sistema, quindi niente FP2 dedicate per noi, ma solo due set di prototipi per i piloti. L’obiettivo non è spostare la nostra attuale mescola C4, perché la posizione è buona, ma la C4 ha mostrato un certo grado di graining durante la stagione. Vogliamo quindi migliorare la resistenza meccanica e avere un raggio d’azione più ampio”.