Il caos avvenuto alla seconda ripartenza del Gran Premio di Melbourne, stando a quanto riportato da Lando Norris, avrebbe un solo colpevole: gli pneumatici Pirelli.
Norris punta il dito contro Pirelli
L’esito negativo dei test in Bahrain si è dimostrato essere, per McLaren, solo un assaggio di ciò che sarebbe poi successo con l’inizio del campionato. Dopo il doppio zero totalizzato nelle prime due gare del 2023, Norris e Piastri sono riusciti a completare un’ardua impresa: portare la MCL60 in zona punti. La sesta posizione ottenuta a Melbourne, grazie a quanto accaduto in curva 1, non ha però fatto tornare il sorriso sul volto del pilota britannico.
“Se ci fosse stato grip, penso che avremmo avuto una gara priva di tutto quel caos”, ha dichiarato ai microfoni della stampa Norris. Il #4 punta il dito verso Pirelli: “Coloro che prendono decisioni sulle gomme sanno poco di quanto accade poi dentro alla monoposto. Avevamo montato le gomme soft a 65° C e non so descrivere quanto poco grip avessimo in pista. Non è sbagliata la temperatura, ma su questa superficie e a questa temperatura, l’aderenza era veramente scarsa”.
Riaperta la questione termocoperte
“Tutti andavano dritti in curva 1 e avevano bloccaggi. L’assenza di aderenza ti porta a frenare molto prima, il che ha causato caos ed incidenti”, ha continuato Norris. Lo scarso grip deriva da una gomma non riscaldata a sufficienza.
Venga tenuto a mente che dal 2022 il diametro degli pneumatici è passato da 13 a 18 pollici, mentre la temperatura delle termocoperte si è ridotta da 100°C a 70°C per le gomme anteriori e a 80°C per le posteriori. Questo comporta maggior fatica nel “portare a temperatura” le gomme una volta scesi in pista. L’obiettivo di Formula 1 è quello di abolire le termocoperte già a partire dalla prossima stagione, per maggiore sostenibilità ambientale e risparmio energetico.
La spiegazione di Pirelli
Quanto avvenuto a Melbourne però, preoccupa in ottica 2024, in termini di sicurezza. In Australia le termocoperte sono state usate, ma il caos non è di certo mancato.
Al termine della gara Pirelli ha tenuto a specificare come i warmups degli pneumatici siano stati difficili alle ripartenze per due motivi differenti. Il giro di warmup della prima ripartenza guidato da Lewis Hamilton è stato inspiegabilmente lento. Alla base degli incidenti invece, secondo Pirelli, ci sarebbe la temperatura esterna, la quale è scesa di 10° C negli ultimi giri del GP d’Australia, rendendo quindi caotica la seconda ripartenza.