Sin dai test invernali, il motore Ferrari aveva dato segnali positivi circa la sua affidabilità. Dopo qualche round di questo avvio stagionale, tuttavia, il propulsore di Maranello inizia a far temere la Scuderia e i team clienti Haas e Alfa Romeo. Il campionato è lungo, ma ritiri e problemi iniziano a pesare.
Allarme rosso
Dopo i primi tre round stagionali la power unit meno affidabile era parsa quella della Red Bull powertrains: dipartimento atto a gestire i propulsori di Red Bull e AlphaTauri, con l’affiancamento della Honda. Tra Bahrain e Melbourne, le RB18 di Milton Keynes avevano lasciato a piedi i piloti per un totale di tre volte: una percentuale di fallimento del 50%. Verstappen è stato il pilota colpito maggiormente, costretto al ritiro sia in Bahrain che in Australia. Conclusosi il settimo appuntamento stagionale, il motore Red Bull sembra aver recuperato affidabilità, mentre quello Ferrari pare averne persa, e parecchia.
Segnali di cedimento
Bottas ha dovuto rinunciare a numerose sessioni di prove libere a causa di malfunzionamenti al motore, l’ultima proprio a Monaco in occasione delle FP1. Nel caldo spagnolo le PU 066/7 di Zhou e Leclerc hanno dato forfait, costando al monegasco la leadership provvisoria del campionato. L’ultimo caso degno di nota è stato il ritiro di Magnussen durante il gran premio di Monaco al giro 19, dopo che nello stesso weekend, il compagno di squadra Schumacher aveva bloccato la pit-lane il venerdì a causa di un guasto all’MGU-K. Il propulsore del cavallino ha dato ottimi risultati al banco, ma in pista qualcosa non va. La supremazia in termini di cavalli non basta, e se la Scuderia vuole combattere per il titolo non può permettersi degli zeri che tanto pesano nell’economia del campionato.
Le parole di Magnussen
Il pilota danese si è espresso riguardo al guasto che gli è costato il ritiro: “Abbiamo avuto un problema alla power unit, per cui abbiamo dovuto ritirare la vettura, purtroppo non c’è stato nulla da fare. Ho pensato che il nostro ritmo in gara fosse buono, considerando che eravamo sul bagnato tendente all’asciutto, che ero riuscito a tenere dietro Gasly fino al nostro problema e che mi stavo avvicinando a Bottas. Sarebbe stato davvero interessante vedere cosa sarebbe potuto accadere durante i pit stop“.
FONTE: FormulaPassion