Al concludersi di ogni weekend di gara, il tema Mercedes è sempre in prima linea per essere discusso assieme a quello della lotta Ferrari–Red Bull. Come di consueto, dunque, dopo il Gran Premio di Francia, sono tornate le speculazioni sul team di Brakley. Gli otto volte campioni del mondo costruttori sono parsi in forma a Le Castellet, e ci si chiede se fosse un episodio di tappa o la nuova consuetudine.
Il weekend francese della Mercedes
I prodromi per un weekend in cui la Mercedes si sarebbe comportata bene c’erano tutti. Così come Silverstone, anche il Paul Ricard è caratterizzato da un asfalto liscio. E se la W13 ha riportato ottimismo tra i suoi tifosi nel GP di Gran Bretagna, ha fatto lo stesso nel fine settimana francese.
Hamilton e Russell hanno firmato, per la prima volta in questa stagione, un doppio podio. I due inglesi hanno guidato alla perfezione e la W13 pareva, una volta tanto, poter fare quello che i piloti desideravano: battagliare. Se c’è però una cosa che più delle altre toglie un po’ di stress ai tecnici di Mike Elliott, è il distacco che a fine gara separava Hamilton da Verstappen. 10” secondi rispetto agli abituali 40”.
Distacco Mercedes-Red Bull: dove sta il vero?
Il gap tra i due ormai ex rivali (e chissà che quell’”ex” non verrà eliso nel breve termine), tuttavia, ha un che di bugiardo. Ad incidere sulla vicinanza dei due campioni vanno considerati due fattori: la Safety car entrata a seguito dell’incidente di Leclerc, e la possibilità che il leader della corsa Max Verstappen stesse gestendo con relativa tranquillità il margine sull’inseguitore, al fine di non chiedere troppo a gomme e Power Unit, fattore cruciale nella lotta mondiale.
Chiaro dunque che quei 10” secondi di distacco, in condizioni normali sarebbero potuti essere di più, ma a ben vedere, difficilmente quel “10” si sarebbe avvicinato alla solita cifra, specialmente ricordando la performance di Silverstone.
Lotta politica e fieno in cascina
Ad inizio anno, dopo aver constatato che la W13 non fosse all’altezza delle vetture di vertice, ci si aspettava un rapido rientro nei giochi da parte di Mercedes. Quel rientro non c’è ancora stato, ma movimenti politici e tecnici non permettono ai rivali di vivere tranquilli.
Toto Wolff e i suoi uomini restano in agguato, spendendo tempo ed energie per acchiappare i due sfidanti al vertice. Il manager austriaco, mentre piloti e tecnici si battono in pista e negli uffici tecnici, si batte sui tavoli delle trattative, invocando cambiamenti regolamentari in nome della sicurezza, che, come ovvio, andrebbero di riflesso in favore del team di Brakley. Nonostante l’opposizione di altri team principal, come Christian Horner e Mattia Binotto, Wolff prosegue la sua “campagna” a piedi pari, facendo di tutto per riportare la squadra in alto già dal 2023, con ogni mezzo possibile.
Verso l’Ungheria
L’arrembante fine settimana ungherese è alle porte. Gli interrogativi su Mercedes restano ancora tanti, e l’ipotesi di rivedere una W13 così performante potrebbe essere azzardata, in quanto l’Hungaroring non gode delle stesse caratteristiche del Ricard. I tecnici della stella a tre punte hanno finito i bonus circa l’annuncio del ‘pacchetto definitivo che ci riporterà in alto’, e d’ora in poi sarà chiaro se alla squadra converrà proseguire a mettere tempo ed energie in un progetto che regala più grattacapi che risultati, o migrare verso strade già percorse.