Sono tre gli anni passati dall’ultimo gran premio di Singapore. Dall’ultima vittoria di Sebastian Vettel di cose ne sono cambiate, così, il circus si appresta a tornare sul tracciato della città-stato tropicale adagiata sull’equatore. Il cittadino asiatico rappresenta un caso aberrante rispetto a tutti gli altri circuiti presenti in calendario. Mercedes arriva con il coltello tra i denti, contando su una serie di fattori che potrebbero garantire alla squadra campione del mondo costruttori una concreta chance di giocarsela alla grande.
Mercedes: un 2022 in crescendo
la prima metà di campionato sembra ormai lontana in quella che è la velocità futurista del circus della Formula 1. La squadra della stella ha dimostrato che, nonostante la partenza sottotono a causa di un progetto sbagliato, ha saputo cogliere tutte le occasioni che le sono capitate a tiro. I tecnici di Brakley hanno speso denaro ed energie fino al giramento di testa per risollevare, seppur a fatica, un progetto capriccioso. I canonici 40 secondi che separavano la W13 dal vincitore di tappa sono ormai un ricordo: la Mercedes ha un passo gara molto competitivo, e il tracciato singaporiano sembra si sposerà bene con le frecce d’argento.
i pro della combo Mercedes-Singapore
La squadra di Brakley rischia di finire il campionato senza mai vincere un gran premio, cosa mai successa nell’era ibrida. Hamilton invece, rischia di chiudere un’annata senza mai vincere una gara. I motivi per riportare ottimismo nel box della stella a tre punte, tuttavia, ci sono. Come detto, la W13 ha dimostrato di aver trovato col tempo un passo gara solido, ampliando la ridotta finestra di utilizzo degli pneumatici che tormentava il sonno degli ingegneri.
Singapore è una pista a sé stante. La W13 non fatica nelle curve lente e a 90 gradi, e di queste ultime, il tracciato di Marina Bay, ne conta circa la metà di quelle totali. Di contro però, rimane qualche dubbio nel team argentato: la presenza di dossi lungo il percorso potrebbero rappresentare una minaccia per la W13, che già in passato li aveva identificati come nemici della sua stabilità. Hamilton e Russell non sono esenti da compiti, in quanto a Singapore, il contributo del pilota, ha un peso notevole. Le 23 curve e i muri stretti fanno sì che la pole position possa discostarsi da ciò che la ‘carta’ dice; una partenza al palo significherebbe una grande chance di vittoria se si considera quanto sia difficile sorpassare tra i muri della città-stato.
Cosa va contro a Mercedes?
Dopo Olanda e Ungheria, dunque, la stella ha la possibilità di tornare a giocarsela con i grandi, ma alle ottimistiche previsioni si contrappone il rovescio della medaglia. Le due squadre di punta del campionato di quest’anno non vedono Singapore come una minaccia, anzi. Max Verstappen e la Red Bull arrivano da un trend di cinque successi consecutivi, forti di una superiorità tecnica difficile da scalfire anche dal più atipico dei tracciati. Dall’altra parte c’è la Ferrari, che nonostante le difficoltà evidenti mostrate dalla pausa estiva in poi, vede in Singapore l’occasione per rialzarsi e capire meglio le noie della F1-75. Non dimentichiamoci che la vettura di Maranello, in un cittadino come Monaco, sembrava sentirsi a casa.
Mercedes avrà un weekend molto teso e ne è consapevole. Piloti e team non aspettano altro che tornare a dare un concreto fastidio ai rivali di punta, per riportare ottimismo in un box che ne ha bisogno in vista del 2023. Il team campione del mondo tuttavia, ha ragione di vedere il tutto da una prospettiva più ampia, cercando di continuare il trend per cui fa man bassa di ciò che le viene regalato. Il fine: insidiare Ferrari nella classifica costruttori, che ora si trova a soli +35, un distacco ancora colmabile viste le difficoltà del cavallino. Domenica si prospetta una battaglia a tre, e l’appuntamento ha tutta l’aria di essere imperdibile.
FONTI: motorsport.com; Formulaunoanalisitecnica