Dopo gli anni da incubo con Honda, McLaren sembrava aver trovato la retta via negli ultimi anni con i motori Renault e nelle prime stagioni dopo il ritorno di Mercedes. Il primo podio in 7 anni con Sainz al GP del Brasile 2019, il terzo posto nei costruttori nel 2020, il ritorno alla vittoria con Ricciardo a Monza nel 2021.
Dall’inizio della “nuova era”, un continuo trend negativo
Poi, con il nuovo regolamento, l’ennesima inversione di marcia. La vettura del 2022 non era sicuramente all’altezza di quella che l’ha preceduta, ma ha comunque portato Norris a finire best of the rest e ad agguantare un podio ad Imola. Per la MCL60, invece, se il buongiorno si vede dal mattino, il 2023 sarà un lungo calvario.
Anche nel 2022 in Bahrain le vetture papaya non erano arrivate né in Q3 né a punti, ma la sensazione era quella di un weekend storto. Si è visto infatti neanche un mese dopo, con entrambe le vetture a punti in Australia e Norris a podio ad Imola. Quest’anno, invece, finora nulla è andato per il verso giusto.
La nuova McLaren, un progetto nato male
Già prima dei test in Bahrain, gli ingegneri del team di Woking avevano rivelato di non aver raggiunto gli obiettivi che si erano preposti in termini di efficienza. Una versione B della MCL60 è già prevista per il GP di Baku, in programma il prossimo 30 aprile, che rappresenterà uno dei punti di svolta della stagione in quanto molte squadre porteranno i primi veri aggiornamenti.
La prima gara della stagione, però, è stata completamente da dimenticare. Piastri si è ritirato dopo appena 15 giri, mentre Norris è arrivato ultimo, in 17esima posizione, con ben 6 pitstop effettuati. Il motivo? Ogni volta la sua vettura doveva ricaricare il sistema pneumatico del motore. Non un buon segnale per una scuderia che si appresta a festeggiare il 60esimo anniversario di un’illustre carriera in Formula 1.
Non tutte le notizie riguardo la McLaren, tuttavia, sono negative. Per l’inizio dell’estate, dovrebbe venire ultimata la nuova galleria del vento, che con ogni probabilità verrà sfruttata per sviluppare la vettura del 2024. La MCL60 è stata invece sviluppata nella galleria del vento di Colonia, molto affidabile ma dispendiosa in quanto richiede diversi giorni per il trasferimento degli elementi dalla Gran Bretagna alla Germania.