Bisogna essere un po’ angeli e un po’ diavoli per far parte di questo mondo e capirne la vera essenza. Mettere da parte tutte le incertezze ed esigere tanto soprattutto da sé stessi. C’è chi lo fa in pista, e chi invece attende i protagonisti in trepidazione nel paddock, con il rombo dei motori in sottofondo, un microfono e un taccuino in mano. Uno start diverso da quello sancito dallo spegnersi dei semafori, ma che rappresenta un compito altrettanto delicato. Perché da un momento all’altro tutto può rovesciarsi, cambiare. E proprio in quell’occasione bisogna dimostrare una grandissima elasticità, nonché doti che probabilmente appartengono a uno psicologo.
C’è chi li definisce privilegiati, chi crede che sia un lavoro facile. Ma non ci rendiamo conto che se una cosa sembra facile è perché a farla sembrare facile c’è una persona che ha dedicato tutta la sua vita per renderla tale. Migliorando, imparando, mettendosi sempre in gioco.
Mara Sangiorgio, giornalista, inviata di Sky Sport F1 e voce dal paddock del Circus è una di queste persone. Riservata, umile, sagace e persino pungente quando il lavoro lo richiede. Ha quelle caratteristiche lì insomma, che la rendono un po’ angelo un po’ diavolo. Un mix perfetto, che negli anni ci ha fatto impazzire ed innamorare di lei, del suo modo di cercare e raccontare una notizia. La modella su misura del pubblico che la guarda da casa aspettando un collegamento che possa avvicinarlo a quel mondo privilegiato che da fuori sembra un po’ freddo, ma che, come racconta lei, è composto soprattutto da due elementi: amore e passione.
Una stagione fantastica!
Mara siamo reduci dal GP di Silverstone e dell’Austria: sono state le due gare più belle della stagione per ora?
“Sono state due belle gare, di due weekend molto intensi. Posso dire che sono state alcune delle belle gare che abbiamo visto quest’anno. L’Austria, per intensità di gara, per sorpassi. Silverstone invece per altri motivi, soprattutto considerando quanto successo in casa Ferrari con Charles Leclerc. Sono state due bellissime gare, non so se le più belle perché faccio troppa fatica a trovare una gara brutta. Anche a inizio stagione abbiamo avuto bellissimi GP: il primo in Bahrain, ma anche l’Arabia Saudita o l’Australia. Perciò ti dico: il regolamento 2022 è stata una bella sorpresa per tutti, perché ci ha permesso di vedere belle gare e lotte intense. Se ci aggiungiamo anche la sfida tra Verstappen e Leclerc, dico che questa stagione è davvero incredibile”.
Silverstone e Austria: due gare, due vittorie Ferrari, l’ultima di Leclerc. Quanto è stato importante e quanto vale quel successo per il monegasco e l’ambiente?
“Vale tantissimo. La gara di Silverstone è stata bellissima e Sainz, meglio specificarlo, ha meritato la vittoria. Non gli è stato regalato niente. Capisco anche la scia di polemiche che ne è conseguita perché forse la Ferrari stessa non è stata impeccabile, soprattutto nel post gara. La Rossa però in quel momento aveva una necessità: tornare a vincere. Per tali ragioni si è preferito focalizzarsi sulla gara, piuttosto che avere una fotografia generale del mondiale che, a livello di punti, vede Leclerc in lotta con Verstappen. La delusione del monegasco infatti era palese, non dimentichiamoci che Charles arrivava da due gare complicate e ha dovuto alzare bandiera bianca tante volte per problemi di affidabilità. Proprio una vittoria come quella ottenuta in Austria a Leclerc serviva terribilmente: conquistata in pista, con sorpassi e con prestazioni superiori anche di Red Bull. E’ stata proprio una vittoria liberatoria, lo ha dopotutto dichiarato anche ai nostri microfoni: gli serviva tantissimo perché era necessario vincere e farlo così”.
Sprint: promossa o bocciata?
In Austria abbiamo visto la seconda Sprint dell’anno. Cosa ne pensi del format: promosso o bocciato?
“Non so ancora dirtelo. Parliamo di una risposta un po’ personale: io sono una grande amante del format classico, mi piace tantissimo vedere come i piloti arrivano alla qualifica con gradualità, vedendo i vari valori in pista in base a quanto ci hanno detto le libere. Però lo ammetto: se rimane solo in qualche weekend di gara, anche se già parlano di aumentarle, non mi dispiace. Se non dovesse cambiare nulla, la Sprint rimane un progetto che non stravolge tanti weekend durante la stagione e per questo l’approvo”.
Se invece, in base alle ultime news, le Sprint diventassero sei?
“Con tutta probabilità il numero sarà questo per il prossimo anno. Ecco, forse sei sono troppe e sicuramente non andrei oltre, ma ovviamente resta un punto di vista personale. Comunque averla una volta ogni tanto stravolge il weekend in maniera piacevole: il fatto che la pole rimanga a chi ha fatto il giro veloce il venerdì mi piace molto, ma mi piace anche l’aumento dei punti che è stato fatto. Poi, ti ripeto, io resto tradizionalista. Mi piace tanto la giornata del sabato: le libere di un’ora molto movimentate e la qualifica così tirata. E’ davvero uno spettacolo incredibile”.
E sul porpoising…
In Francia sarebbe entrata in vigore la nuove legge porpoising, ora invece si dovrà aspettare il Belgio. Come valuti questo rinvio?
“Giusto affrontare la tematica, essendo un chiaro problema di sicurezza. Vedere gli on board dei piloti era incredibile. Che poi però, tutto questo sia diventata una battaglia politica è un po’ sotto gli occhi di tutti. Abbiamo visto anche come in Mercedes nelle ultime gare siano arrivati a soffrirne molto meno. Da Spa entrerà in vigore l’algoritmo per il calcolo dei saltellamenti stabilito dalla F1 Commission, in cui tutte le scuderie erano d’accordo. Adesso invece, che la FIA voglia rientrare con volontà di alzare la macchina e cambiare bilanciamenti, che possono andare a modificare i progetti 2023, non è corretto, in quanto si tratterebbe di stravolgere il lavoro dei team, per la prossima stagione, che è già iniziato”.
Tornando sulla pista, c’è un pilota che ti sta stupendo particolarmente ?
“Se parliamo dei piloti della nuova generazione… ti dico Russell. Mi spiego: non è una grande sorpresa. Russell, con una vettura adeguata, lo paragono al talento di Leclerc e di Verstappen. Mi ha stupido però la sua guida con la vettura che aveva: è riuscito a tirar fuori da quella W13 grande costanza. Non ha mai perso per strada una grande occasione e per questo mi ha impressionato davvero tanto”.
Verso il GP di Francia
Venendo invece alla Francia: quali sono le tue aspettative? Ci confermi che Sainz andrà in penalità?
“E’ quello che ci si aspetta. La Ferrari sta valutando questa possibilità e ti assicuro che non avremo mai conferme fino all’ultimo. Ci si aspetta che vada però in penalità, come Leclerc in Canada. Sulla Francia invece credo ci sarà un’altra bella sfida tra Red Bull e Ferrari. E’ da notare se in casa Red Bull hanno capito il problema sulla gestione gomme avuta in Austria. Se così fosse, mi aspetto una Red Bull meno debole, unita a una Ferrari pronta a portare, tra Le Castellet e l’Ungheria, degli aggiornamenti per migliorare a livelli di efficienza. Occhio però anche alla Mercedes: a Brackley infatti si aspettano di soffrire meno una pista come la Francia, visto l’asfalto liscio, i curvoni veloci e meno cordoli da prendere; sperano di avvicinarsi a Red Bull e Ferrari e secondo me saranno senza dubbio più vicini rispetto all’Austria. Ti dirò di più: non sottovalutiamo le lotte dietro, tra McLaren e Alpine per il quarto posto nei costruttori, occhio però anche agli aggiornamenti dell’AlphaTauri e all’Alfa Romeo che con Bottas è sempre in zona punti. Sarà un altro gran bel weekend”.
Un altro gande weekend anche per noi di FantaF1. Quali piloti dunque suggerisci per il GP francese?
“Punto su Leclerc. Poi prendo… Gasly, Norris, Schumacher e Alonso!”.