Uno spettacolo bellissimo che ci ricorda che la Formula 1 può dare e togliere tutto anche in una frazione di secondo. Kevin Magnussen a 30 anni, ritornato in Haas che aveva lasciato sull’orlo del baratro, alla penultima gara di una stagione anonima, non si aspettava di certo di conquistare la prima Pole in carriera. Sono sogni che tutti i piloti hanno ma che poi iniziano a prendere polvere finché non si decide di lasciarli chiusi in un cassetto. La fame però non svanisce, e la storia di Kevin si aggiunge a quelle di tanti altri piloti, che dal nulla riaccendono di colpo il fuoco che hanno dentro.
La pole in Brasile, che non lo farà partire primo domenica ma nella Sprint del sabato, è una grande festa, nonostante sia arrivata dopo una bandiera rossa che ha impedito agli altri di segnare un tempo prima che le condizioni meteo peggiorassero. Nonostante le tempistiche azzeccate Kevin ci ha messo del suo, imponendosi sugli altri quando la pista era delle stesse condizioni per tutti, non rubando niente a nessuno.
L’uomo più felice del Venerdì
Non sa nemmeno cosa dire Kevin nelle interviste post qualifica. Appare un po’ impacciato, un pesce fuor d’acqua, con un sorriso genuino. Non fa che ringraziare il team e chi ha creduto di nuovo in lui quando ha deciso il suo ritorno per sostituire Nikita Mazepin a inizio anno. “Non so cosa dire. Il team mi ha mandato in pista esattamente al momento giusto, ero tra i primi a uscire in pit lane e abbiamo fatto un giro incredibile che ci ha portati in Pole. Grazie a Gene Haas, a Guenther, e a tutto il team per questa opportunità. Sono tornato quest’anno dopo un anno di assenza ed è stato un percorso fantastico. Grazie mille. Non ce lo aspettavamo minimamente!“
Vorrebbe già arrivare alla gara di domenica ma dovrà lottare in primis sabato nella Sprint in cui partirà al suo fianco Max Verstappen. Per domani, conclude Kevin “Cercheremo di attaccare e divertirci!“. Le condizioni meteo portano pioggia anche per domani, vedremo dunque quale altro spettacolo ci regalerà Interlagos.