La Formula 1 è ufficialmente in letargo, ma sarebbe un reato dimenticarsi dei momenti migliori della stagione 2023. Noi di YawClub abbiamo stilato la classifica delle cinque migliori gare di quest’annata, nella speranza che il 2024 sappia regalarci momenti simili, e anche qualcosa in più. Quella conclusa è stata una stagione non certo entusiasmante come le scorse, ma gli exploit, le magie e gli imprevisti accaduti in queste cinque tappe ci hanno ricordato perché amiamo questo sport. Buon viaggio.
5. La nona di BeethoVER
Al quinto posto c’è Zandvoort. Proprio a casa sua, Max ha conquistato la nona vittoria consecutiva eguagliando il predecessore Sebastian Vettel. L’erede al trono della Red Bull ha dovuto sudare freddo prima di agguantare il primo posto. Già, perché la vittoria era nelle mani del compagno fino a pochi chilometri dalla fine. Il messicano, però, nel momento che più contava non ha retto, finendo lungo alla prima curva. Una gara meravigliosa, caratterizzata dalle catastrofi che solo la pioggia può portare.
Per qualcuno quello olandese è stato un gran premio da dimenticare: è il caso di Ferrari. La scuderia ha perso Leclerc dopo i danni al fondo riportati nella bagarre con Piastri, conquistando solo un quinto posto con Sainz. Fantastico Alonso che dopo qualche gara “no” ha agguantato il posto di primo degli altri davanti ad un fenomenale Gasly.
4. Calamità australe
Quarta posizione per il gran premio di Australia. Una gara piena di colpi di scena, dal primo all’ultimo giro. Alla partenza Russell e Hamilton hanno sopravanzato Verstappen, che ha iniziato a meditare vendetta. Difficile dimenticare l’errore di Leclerc, che dopo aver stretto su Stroll è finito fatalmente in ghiaia. La safety car provocata dal botto di Albon ha riacceso le speranze di Max, spegnendo contestualmente quelle di Russell, fregato dal tempismo dei pit stop.
A pochissimo dal termine Magnussen ha provocato la terza safety car dando inizio ad una sequenza kafkiana di eventi. Alla ripartenza, infatti, le Alpine hanno fatto il botto, e Alonso si è girato dopo il contatto con Sainz. Il compagno dell’asturiano è finito in ghiaia pochi secondi dopo. Dopo molti dubbi sull’applicazione del regolamento, si è deciso di finire dietro Safety car, con Sainz retrocesso in 12esima posizione dopo aver provocato il testacoda di Nando. Hamilton (secondo) e Alonso (terzo) hanno fatto le damigelle al primo posto di Max.
3. Per l’orgoglio
Terza posizione per il gran premio di Monza. Un inizio sofferente per il campione del mondo in carica. Max ha affrontato una fase iniziale difficile alle spalle di un Sainz che sognava in grande. Un Leclerc scudiero si è ribellato nelle fasi finali provando il tutto per tutto sul compagno alla prima variante. Risultato: gomme fumanti, nessun sorpasso, ma tanto divertimento sugli spalti e davanti alla tv. Il monegasco ha sfiorato il podio per 186 millesimi, accontentandosi del quarto posto dietro Sainz, Perez, e il vittorioso Verstappen. Che gara anche quella di Hamilton, in rimonta fino alla sesta posizione.
2. Frena prima tu
Medaglia d’argento per Las Vegas. Aveva fatto tanto discutere, ma non ha deluso. Il gran premio del Nevada ha lasciato tutti a bocca aperta, compresi i piloti. Già dalla partenza si è capito che sarebbe stata una gara rovente, con Max che ha accompagnato fuori a modo suo il pole man Leclerc alla prima curva. Poi il disastro nelle retrovie, con Sainz che tocca Hamilton, e Alonso che si gira dopo i contatti con Perez e Bottas. Non sono mancati i disastri: da Norris a muro, al contatto tra Russell e Verstappen, fino alla doppia foratura tra Hamilton e Piastri. Fase finale di orgoglio totale per Leclerc, che dopo aver regalato la doppietta provvisoria alle Red Bull con un lungo, ha tirato la staccata dell’anno su Perez nelle ultime curve riprendendosi la seconda posizione.
1. Ribellione rampante
Al primo posto c’è Singapore. Già dal sabato c’erano le premesse per una gara memorabile con la doppia esclusione delle Red Bull dal Q3 e la pole Ferrari con Sainz. Il monegasco ha fatto ancora una volta da scudiero per il bene della squadra, per poi essere fregato dalla safety car provocata dalla Williams di Sargeant. Bellissimo il duello tra le Mercedes e le Red Bull, ma ancor più da pelle d’oca il finale. Sainz ha guidato da campione dando drs a Norris nel tentativo di tenere Russell lontano; con il 63 che all’ultimo giro ha sbattuto clamorosamente calcolando male gli stretti spazi di Singapore. Lo spagnolo col 55 ha portato a casa l’unica vittoria non-Red Bull della stagione con una guida e una gestione magistrale. Cardiopalma dal primo all’ultimo giro.