La conclusione della stagione ha come conseguenza il bilancio di ciò che è stato fatto durante l’annata. Problemi (gli ultimi anche ai test d’Abu Dhabi) e soddisfazioni, tutto è da analizzare per cercare di fare ancora meglio l’anno dopo. Uno dei temi che senza dubbio viene trattato con insistenza è il calendario 2024. Sarà il più lungo di sempre, con ben 24 gare in giro per il mondo.
Piloti uniti: “Quest’anno è già stato insostenibile”
Da un punto di vista della spettacolarità, avere così tante gare porta un’attenzione maggiore da parte dei tifosi. Infatti, le tante tappe porteranno imprevedibilità, con la speranza di un campionato aperto fino all’ultima gara. Ma guardando meglio all’interno dei team di F1, troppe gare vogliono dire uno sforzo fisico impressionante. Basti solo pensare agli ultimi appuntamenti di questa stagione. Abbiamo visto piloti stremati durante il GP del Qatar, e sempre loro insieme a meccanici ed ingegneri hanno dovuto lottare con il fuso orario fra Las Vegas ed Abu Dhabi. Uno dei testimoni di questa sofferenza è stato George Russell, che è stato vittima di una brutta sindrome influenzale sia in America che negli Emirati: “Probabilmente tossivo quattro volte al giro, quindi è stato piuttosto penoso. Sono stato molto malato nelle ultime due settimane. Prima a Las Vegas ho accusato una forte febbre. Posso dire che non riuscivo a dormire e stavo malissimo. Poi ho avuto la tosse che mi ha accompagnato per tutta la settimana e soprattutto quando ero in macchina. Tossivo a ogni giro – ha raccontato il britannico, spiegando come, durante la guida, non ci sia tempo a sufficienza per respirare bene – ma quando sei legato alla macchina non riesci a respirare. Non si può fare un respiro profondo per far uscire la tosse”.
Russell pensa in grande: “Non solo noi, meccanici distrutti”
Come detto, non sono solo i piloti a lottare contro un calendario così fitto, ma soprattutto il personale delle varie scuderie. Come affermato ancora dal 25enne della Mercedes, in giro per il circus tutti cercano di riprendersi dai continui cambi di Paese delle ultime settimane: “Non è una situazione facile. Tutti i team, in fin dei conti, hanno purtroppo diversi ingegneri che stanno lottando con i continui fusi orari. Il loro corpo non sa nemmeno dove si trova: si mangia a orari diversi, alloggiando in hotel diversi anche con climi diversi. Succede che il corpo si confonde. Si è parlato in diverse circostanze della possibilità di regolamentare il personale in modo che non possa partecipare a tutte le gare. Non è sostenibile che 4.000 persone facciano circa 24 gare a stagione, ancor di più se si considera il tutto dal punto di vista geografico”.
Idea corretta quella dell’inglese, ma il budget cap introdotto nel 2021 ha portato i team a dover fare delle scelte (anche drastiche) per stare entro il tetto massimo. Quindi, al momento, un ricambio continuo di meccanici ed ingegneri sarebbe ingestibile a livello monetario per i costruttori.
Articolo di Francesco Orlando