L’inizio di stagione per la McLaren sarà in salita. La tre giorni in Bahrain ha portato il team a “limitare temporaneamente” i danni legati al surriscaldamento dei freni. Bisognerà ridimensionare le prestazioni per non compromettere l’affidabilità.
La McLaren in Bahrain ha tutt’altro che brillato. A Barcellona la macchina rispondeva bene, inoltre, la MCL36 era stata lodata per aver risolto il problema del porpoising prima di tutti. Tuttavia, nell’arco di un paio di settimane, lo scenario è cambiato,così come l’umore all’interno del team.
Nella seconda fase di test, con le temperature elevate e con zone di frenata più austere, hanno iniziato a manifestarsi i primi problemi legati al raffreddamento dei freni, esacerbati dai cambiamenti introdotti dal nuovo regolamento e dal passaggio dalla fornitura delle pinze freno Akebono all’impianto Brembo, già adottato dal resto delle vetture in griglia. Un problema del genere non può essere risolto dall’oggi al domani e, considerando il piccolissimo lasso di tempo tra la fine dei test e il primo Gran Premi, si può cercare un compromesso, ma sarà difficile trovare una soluzione che non richieda ai piloti di non spingere o che non ne pregiudichi l’affidabilità.
Il primo tentativo, ovvero l’arrivo di nuove componenti nell’ultimo giorno di test, ha consentito stint più lunghi ma non ha portato i risultati sperati dal team, che nell’intera sessione, ha percorso solamente 200 giri, e che parla di una soluzione provvisoria. Per dare una misura di grandezza facciamo il paragone con i principali competitor della McLaren, o meglio, a quelli a cui ambisce a confrontarsi: la Red Bull ne ha compiuti 320; la Ferrari 349; la Mercedes 385. Questo problema ha messo la McLaren in una posizione un po’ scomoda, costretta a recuperare il lavoro che altri hanno invece in gran parte risolto. Inoltre a questo si aggiungono le preoccupazioni su Daniel Ricciardo risultato nella giornata di venerdì, positivo al Covid-19. Daniel già dal mercoledì precedente all’inizio dei test aveva manifestato una leggera influenza, pertanto ha saltato l’intera sessione di test.
Secondo il protocollo, l’australiano potrà uscire dall’isolamento il giovedì prima del weekend del Gran Premio in Bahrain. Nel caso opposto la McLaren potrà affidarsi a Oscar Piastri, giovane pilota del vivaio Alpine, messo a disposizione dalla scuderia francese per l’intera stagione. La McLaren ha infatti siglato nei giorni scorsi un accordo con Alpine che prevede l’accesso ai servizi del giovane talento in caso di emergenza, dando maggior copertura e sicurezza al team inglese rispetto alle “alternative” di Stoffel Vandoorne e Nyck De Vries impegnati in Formula E, condivisi con Mercedes.
“Abbiamo continuato a migliorare la nostra comprensione della vettura e ad ottenere più prestazioni nel corso del test” dice il team principal Andreas Seidl che, nonostante abbia evidenziato le difficoltà di adattamento in questa prima fase, si mostra fiducioso.
“L’obiettivo è risolvere completamente questo problema prima del Gran Premio del Bahrain del prossimo fine settimana. I test invernali si sono ora conclusi e siamo molto entusiasti di tornare a correre.”