Sono passate ormai due settimane dall’annuncio dell’approdo di Andrea Kimi Antonelli in Formula 2, molti però ancora si chiedono se questa sia la scelta giusta. Il diciassettenne italiano infatti, dopo aver vinto il titolo della Formula Regional European Championship by Alpine, salterà l’intermezzo naturale tra le due categorie, ossia la Formula 3. Antonelli debutterà in Formula 2 con Prema, la squadra di Vicenza che lo ha seguito sin dal suo esordio sulle monoposto.
Un nome conosciuto nel mondo del Motorsport
Il suo nome dice già tanto su di lui. Andrea Kimi Antonelli, figlio di Marco Antonelli, ex pilota e proprietario del team AKM Motorsport, ciò che però rimane impresso è forse il suo secondo nome. Kimi, proprio come il Campione del Mondo del 2007, Kimi Raikkonen.
Ha però confessato che, nonostante sia legato all’anagrafe a “The Iceman”, il suo idolo di sempre è Ayrton Senna. C’è chi già lo chiama “il possibile erede di Hamilton” considerando che Antonelli, alla giovane età di 12 anni, ha firmato un contratto decennale con Mercedes AMG Petronas, diventando uno dei junior driver dell’Academy.
La conferma: Kimi Antonelli passa in Formula 2
L’indiscrezione sul salto di categoria da parte di Kimi era arrivata alla vigilia del Gran Premio d’Italia, a Monza. In tale occasione era stato proprio il team principal di Mercedes, Toto Wolff, ad esprimersi, senza però confermare o smentire la notizia.
Lo scorso 24 ottobre è stato pubblicato il comunicato ufficiale, nel quale viene annunciato che Kimi Antonelli correrà nel campionato di Formula 2 nel 2024, di fatto saltando il passaggio in Formula 3. Alcuni ancora si chiedono se il passaggio da FRECA a F2 non sia troppo rischioso per il giovane, che rischia di “bruciare tappe importanti” per accrescere la sua esperienza nel mondo del Motorsport.
Pro e contro che hanno portato a questa scelta
“So che sarà un grande salto e sono consapevole del fatto che sarà una sfida importante, dato che il livello è davvero alto”, ha dichiarato Antonelli dopo l’annuncio che correrà in Formula 2. La portata del salto di categoria è indiscutibile, sarà sicuramente più difficile rispetto al passaggio da Formula 4 a F3, bypassando FRECA, che in tempi recenti hanno compiuto piloti come Bearman, Barnard, Tsolov, Gray e Barter.
Kimi ha però un vantaggio, o meglio, non ha alcuno svantaggio rispetto agli avversari. Il bolognese debutterà nella categoria propedeutica nella stagione in cui ci sarà un cambio regolamentare. Così facendo, Antonelli dovrà adattarsi ad una nuova vettura, cosa che dovranno fare anche gli altri 21 piloti in griglia.
C’è però un precedente, ossia quello di Gianluca Petecof, pilota brasiliano che nel 2021 compì il salto dalla Formula Regional alla F2 con Campos Racing, scomparendo però presto dalla scena a causa di una mancanza di fondi. Per Kimi Antonelli la situazione è diversa, poiché dal 2019 è supportato dall’Academy Mercedes, che ne scovò il talento già al tempo dei kart.
I risultati parlano da soli
La pista parla chiaro, i risultati ottenuti da Kimi Antonelli sono incredibili e certamente hanno influito positivamente sul suo passaggio in Formula 2. Il Mercedes Junior driver si è laureato campione della Formula 4 italiana e ADAC nel 2022. Ad inizio 2023, scende in pista con Mumbai Falcons, supportato da Prema e conquista il titolo di campione della Formula Regional Middle East. Il 15 ottobre scorso ha aggiunto alla lista dei suoi titoli, quello di campione di FRECA, ottenuto con una corsa d’anticipo.
Kimi Antonelli, nel periodo di tempo che va da settembre 2021 (esordio sulle monoposto dopo il compimento dei quindici anni) ad oggi, ha preso parte a 88 gare. In queste gare disputate ha ottenuto 30 pole position e 57 podi. Nelle 57 volte in cui è salito sul podio, Antonelli si è piazzato sul gradino del vincitore ben 34 volte. Estremizzando i risultati che provengono dalla pista, si ottiene che il giovane pilota bolognese ha una percentuale di successo – ergo di vittoria – del 39%.
È bene però sottolineare che al di là dei numeri c’è un ragazzo che non si esalta, ma che è consapevole delle sue capacità così come dei suoi punti deboli. Indubbiamente Kimi ha talento, che unito però al suo essere autocritico, gli consente di individuare i punti critici e di migliorarli. Concludiamo dicendo che non vediamo l’ora di vederlo in pista, e voi?