Dopo la settimana di pausa, la F1 torna a correre. Si vola in Ungheria, a Budapest, per gareggiare nell’Hungaroring.
Una storia breve, ma importante per il Paese
L’Hungaroring è un circuito permanente costruito a Budapest, precisamente nella cittadina di Mogyoród (25 km dalla capitale). Lungo 4381 metri e composto da 14 curve, presenta due zone DRS, una sul rettilineo principale e l’altra nel rettilineo che porta da curva 1 a curva 2. Il tracciato, costruito nel 1986, fu una vera rivalsa per il Paese dopo gli anni bui della dominazione sovietica. Inoltre, fu un punto di sbocco importante per la F1 stessa, in quanto si era riuscita ad avere dialoghi con un mondo che sembrava totalmente distaccato da quello europeo ed americano. Costruito su un terreno molto polveroso, non viene utilizzato quasi per nulla ad eccezione del Gran Premio, che si è sempre svolto a luglio. Il meteo, quindi, è sempre molto torrido, fatta eccezione per le edizioni 2006, 2011, 2014, 2020 e 2021, dove la pioggia è stata protagonista. Il record assoluto della pista e quello in gara appartengono entrambi a Lewis Hamilton. Sono stati conseguiti nell’edizione 2020. Il primo nelle qualifiche, facendo fermare il cronometro a 1’13″447. Il secondo alla domenica, quando il tempo si è fermato a 1’16″627.
Tanto carico aerodinamico: qui non serve troppa velocità massima
La conformazione della pista molto polverosa tende i piloti ad avere una sola linea buona sul tracciato. Se si esce da quella linea, si rischia di perdere molta aderenza andando così a mancare il punto di frenata ottimale. Questo è ciò che è successo a Valtteri Bottas nella gara del 2021. In quel caso, anche il meteo avverso ha giocato la sua parte. Perciò, la presenza di tantissimo sporco sul tracciato comporta una maggiore usura delle gomme. Anche per questo motivo, le configurazioni aerodinamiche da usare saranno ad alto carico. Per di più, il circuito in sé non è famoso per i suoi sorpassi. L’unico vero punto dove tentare di passare la vettura davanti è il rettilineo principale, ma per il resto si tratta di un tracciato composto da tornate dove serve tanto carico. Per questo motivo i team scelgono di sacrificare la velocità massima per essere più efficienti nel restante 90% della pista.
Di favorito ce n’è solo uno, sta agli altri provare a spostarlo
Parlare di favoriti dopo che un determinato pilota mette a segno 6 vittorie di fila sembra inutile. Infatti, come ormai da inizio stagione, quelli su cui puntare sono i due piloti della Red Bull. Anche se Perez sta essendo distrutto da Max Verstappen, guida pur sempre la RB19. Non si discutono ovviamente le qualità di SuperMax, ma questa potrebbe essere la gara della rivalsa per Checo. Gli altri team saranno probabilmente in una lotta fra di loro, con Mercedes che tra tutti è sembrata la più in forma. Ci si aspetta tanto anche dai piloti della Ferrari dopo l’anonima prestazione a Silverstone.
Articolo a cura di Francesco Orlando