La questione Power Unit 2026 continua ad essere sempre al centro di discussioni importanti. Ad esempio, la Honda, che si è iscritta come fornitore di motori, non ha ancora un team a cui vendere le loro creazioni.
Aston Martin pensa ad un futuro più libero
Con Sauber acquistata da Audi (che sostituirà il team Alfa Romeo) gli unici team che non hanno confermato quale sarà la PU che spingerà le loro vetture sono McLaren, Williams ed Aston Martin. Tutti possibili acquirenti, ma c’è una scuderia che sembra voler entrare a far parte della cerchia giapponese, ed è proprio l’Aston. Come riportato da Motorsport.com, infatti, la casa di Tokyo ha accolto molto bene la richiesta del team inglese. Inoltre, è ben noto a tutti che il proprietario del team, Lawrence Stroll, nonché padre del pilota di F1 Lance Stroll, voglia cominciare a liberarsi dell’influenza della Mercedes. Non si parla di un vero e proprio team satellite, anche se sulla vettura rivelazione di quest’anno ci sono componenti di origine tedesche, ovvero cambio e retrotreno, oltre ovviamente al motore.
Per un domani “giapponese” bisogna distaccarsi da Brackley
La scuderia di Brackley, oltre a essere la fornitrice delle PU di Aston Martin, mette a disposizione del team inglese la propria galleria del vento. Per completare il processo di allontanamento che il canadese ha programmato servirebbe dunque la costruzione di nuove strutture di proprietà del team.
Un altro fattore che bisogna tenere in conto è il fatto che la stessa scuderia pluricampione del mondo possiede delle azioni dell’Aston e, pur di non perderle, farà tutto ciò in suo potere.
La strada di un futuro “giapponese” e soprattutto libero dell’ex Racing Point non sarà semplice, ma tutti i principali azionisti del team cercheranno di fare il possibile pur di dare alla scuderia un volto credibile ed incisivo dentro questa nuova Formula 1.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO