Che quello di Imola sia stato uno dei peggiori weekend di gara nella carriera di Lewis Hamilton è indubbio, tredicesimo all’arrivo e doppiato da colui che, qualche mese fa, stava per battere nel deserto degli Emirati Arabi, se non fosse stato per una scelta fatale dell’autorità di gara. L’ottavo titolo sfumato nel giro di pochi passaggi, in una domenica che aveva sancito un solo ed unico tiranno dell’asfalto; era suo, ma quasi come una maledizione si ritrova ad inseguirlo ‘da capo’, con una compagna di viaggio: la sua Mercedes W13, che sembra voler far di tutto fuorché lottare per le posizioni degne di chi la guida. E poi l’altro ostacolo: un’inglese come lui, al suo fianco nei box degli autodromi più prestigiosi di tutto il globo, un giovane che ha dimostrato in queste prime battute stagionali che la fame certo non gli manca, come fosse pronto a spodestare il re indiscusso dell’era moderna della Formula 1. Diverse le sue parole però, Russell parla del compagno con tono reverenziale, insomma un atteggiamento ben diverso da quello dimostrato in pista. Un Lewis Hamilton in difficoltà, dunque, ma se c’è qualcosa da non fare mai nello sport, quella è sottovalutare un campione, e soprattutto, come ci hanno insegnato in numerose stagioni, se quel campione è Lewis Hamilton. Dopo la grigia domenica imolese sono piovute molte critiche sull’inglese, prima tra tutti quella del consulente Red Bull Helmut Marko, che con tono ‘scherzoso’ ha suggerito al sette volte campione del mondo che forse sarebbe stato meglio ritirarsi al termine della stagione scorsa. A farsi sentire è stato anche l’ex compagno di squadra Nico Rosberg, il quale ai microfoni di Sky ha sottolineato che si potesse fare di più con quella macchina, e a dimostrarlo è stato Russell che è arrivato al traguardo in quarta posizione. Queste frecce scagliate verso l’inglese hanno scatenato la sua reazione sui social. Hamilton, infatti, ha pubblicato un post con la seguente frase nella descrizione: ‘sto lavorando al mio capolavoro, sarò io a decidere quando sarà finito’, dimostrando come l’intenzione di aggiungere alla sua bacheca l’ottavo titolo iridato, sia tutt’altro che svanita. Lewis sa bene che la situazione attuale non gli permetterebbe di lottare per il mondiale, il distacco da Ferrari e Red Bull è abissale, ma sa anche che cosa è capace di fare il team che ha alle spalle, non perdendo mai l’occasione di elogiarlo anche nelle situazioni più difficili; ebbene dalle sue parole si evince una particolare fiducia nella squadra della stella, la quale non è chiaro quando, ma da quel che ha dimostrato di saper fare in passato si rialzerà, e quando lo farà, in prima fila ad aspettarla ci sarà proprio il bambino di Stevenage che sognava un giorno di correre in Formula 1, pronto a riprendersi tutto ciò che gli è stato tolto.
Francesco D'Alessandro
Francesco D'Alessandro, nato nel 2001 a Bologna. Studia giornalismo all’Università di Bologna, ed è da sempre appassionato di motori. Scrive per YawClub da Aprile 2022. Al di fuori del mondo del motorsport coltiva interessi per aviazione, viaggi e lettura.