Il terzo pilota in casa Ferrari, appena tornato dalla prima stagione in Formula E è stato ingaggiato dalla Haas per disputare una sessione di prove libere in ben due weekend: Monza e Austin. Due appuntamenti importanti, in quanto il primo è il weekend “di casa” per Giovinazzi, mentre il secondo lo è per il team americano. Giovinazzi ha lasciato il Circus e il sedile in Alfa Romeo nel 2022. Il suo sogno era quello di continuare a correre in F1 e farlo magari con una promozione in Ferrari ovviamente. Ma la Rossa e Antonio hanno preso due strade diverse. Rimasto nell’ecosistema Ferrari, tra un paio di settimane avrà l’opportunità di tornare al volante di una F1 in una sessione ufficiale. Lo farà però in Haas, team cliente per la Ferrari.
Non essendo un rookie questo debutto non solleverà la Haas dall’incarico forzato di dedicare 2 sessioni di test a giovani esordienti, che toglieranno ulteriori ore ai due piloti ufficiali, Magnussen e Schumacher. Se Giovinazzi non era “indispensabile” allora perché la Haas lo ha scelto?
Pressioni “di mercato”
Il mercato piloti si è riacceso a inizio Agosto dopo la notizia dell’arrivo di Fernando Alonso in Aston Martin per sostituire Vettel che si ritirerà a fine anno, e della rinuncia di Oscar Piastri al sedile di Fernando in Alpine, che “per diritto” gli sarebbe spettato. Con un sedile vuoto e contratti ancora senza firma le varie indiscrezioni, si sono propagate a macchia d’olio. Uno dei nomi ad essere finito nel ciclone è quello di Mick Schumacher, ancora in attesa di una chiamata da parte di Guenther Steiner per discutere il rinnovo del contratto che, stando alla versione attuale terminerebbe a fine 2022. Siamo ormai nella seconda e ultima parte della stagione che si concluderà a metà novembre. Il tempo stringe e mentre le trattative vanno avanti il campionato è pronto a ripartire con una tripletta in cui è fondamentale fare bene.
Pressione e risultati non vanno tanto d’accordo e lo dimostra anche la situazione di Mick che fino al raggiungimento dei primi punti in F1, appena prima della pausa estiva, continuava a “soffrire” la troppa pressione derivante dalle sue gare inconcludenti. Giovinazzi potrebbe essere l’opzione che la Haas si riserva nel caso in cui Mick fallisse di nuovo. Ingaggiarlo per 2 sessioni di prove libere potrebbe essere una sorta di avvertimento per Mick, un modo per metterlo ulteriormente alla prova, o per stimolarlo a dare il meglio di sé avendo davanti gli occhi un ultimatum che potrebbe prendere anche le sembianze di altri due piloti pronti a sostituirlo, quali Ricciardo e Hulkenberg.
La Haas dovrebbe concentrarsi sui suoi piloti
Secondo Norbert Haug, ex vice presidente Mercedes per le attività sportive, la scelta del team americano capitanato da Guenther Steiner non fa che peggiorare le cose, togliendo tempo prezioso alla crescita di Mick Schumacher. “Ogni chilometro saltato da uno dei piloti, di certo non lo aiuta nel fine settimana di gara. Non so se dietro la scelta di Giovinazzi ci sia un accordo contrattuale con la Ferrari, ma una squadra come la Haas dovrebbe concentrarsi sui propri piloti. Se la scuderia dice che sia aspetta più punti, allora il pilota può rispondere che si sarebbe aspettato più prove libere“, ha sottolineato il tedesco.
“Mick ha lottato con Hamilton in Austria, con un sette volte iridato. E chiunque riesce a fare una cosa del genere, non è certo privo di talento“, ha proseguito Haug, aggiungendo: “Se sostieni un pilota e gli dai un’opportunità, allora potranno vedersi progressi. Un pilota è un cavallo da corsa, e non un cavallo da lavoro, per l’aratro. Mick ha in Spa una delle sue piste preferite, ha fatto ottime gare in F3 e F2. Ho molta fiducia in lui“, ha concluso nell’intervista diffusa da Sky Germania.
Fonte dichiarazioni: FormulaPassion