La Haas si sta preparando per il primo appuntamento del back to back finale che chiuderà la stagione 2023 di Formula 1 ovvero il nuovo e attesissimo Gran Premio di Las Vegas. Per il team si tratta del terzo GP casalingo della stagione dopo Miami ed Austin. Concludere bene è importante quasi quanto iniziare bene l’anno. Ci sono ancora delle posizioni in ballo per la classifica costruttori e si cerca il massimo rendimento da parte di tutti. Proprio per questo la Haas ha deciso di osare portando a Las Vegas due specifiche diverse della vettura per i suoi piloti, Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen. Questa decisione è stata presa in risposta alle loro preferenze e riflette la sfida che il team sta affrontando nel tentativo di migliorare le prestazioni deludenti della stagione 2023.
Una stagione difficile
La situazione della Haas è critica. Il team è attualmente ultimo nella classifica Costruttori. La squadra statunitense ha vissuto una stagione difficile, contraddistinta da risultati deludenti e dalla lotta per rimanere competitiva segnata dal fatto di puntare su un unico grande pacchetto di sviluppo arrivato però troppo tardi. L’unico grande pacchetto di aggiornamenti, portato ad Austin, sebbene abbia avuto un impatto generale positivo non ha risolto tutti i problemi sulla VF-23, tra cui il degrado gomme, ancora troppo evidente. Per risolvere quei problemi ci vorrà infatti del tempo. Cosa che il team al momento non ha. Tuttavia, per salvare il finale di stagione la Haas ha deciso di ricorrere ad una soluzione drastica, decidendo di affidarsi totalmente ai piloti.
La “nuova” Haas infatti non è stata promossa da entrambi i piloti. Nico Hulkenberg, infatti, pur riconoscendo l’impatto positivo del pacchetto, preferisce la precedente specifica. Questa necessità ha portato il team principal Guenther Steiner a prendere la decisione di far scegliere ai piloti la specifica con la quale correre a Las Vegas. I due guideranno quindi due monoposto diverse, in base alle proprie esigenze. Magnussen proseguirà il lavoro di test con la nuova specifica e verranno fatte ulteriori prove comparative.
La Haas non è l’unico team ad avere avuto problemi con gli sviluppi a stagione in corso. Anche Aston Martin, che aveva iniziato l’anno con una sfilza di podi, messi a segno da Fernando Alonso è dovuta tornare sui suoi passi, tornando alla vecchia specifica. E questo ha pagato in positivo. La Haas spera di poter avere la stessa sorte mettendo i suoi due piloti nelle migliori condizioni per poter fare punti.
Steiner: “Non abbiamo nulla da perdere”
La scelta di Nico di tornare a una vecchia specifica evidenzia la complessità del nuovo pacchetto e i limiti progettuali della VF-23. Limiti che la Haas è disposta a superare, non avendo più nulla da perdere. Sulle motivazioni di questa strategia diversificata Steiner ha risposto così:
“Il motivo principale è che Nico ritiene che la vecchia specifica gli si addica di più, mentre Kevin è l’opposto. Abbiamo deciso di dare loro ciò che vogliono, abbiamo due gare da disputare e nulla da perdere, quindi abbiamo cercato di fare il possibile. Potremmo discutere di raccogliere dati, ma ne abbiamo a sufficienza, e la decisione si basa su ciò che piace a ciascun pilota più di ogni altra cosa. Li mettiamo in una posizione comoda, in modo che siano il più possibile soddisfatti della vettura che ricevono.”
La sfida sarà vedere se questa mossa tattica porterà a un miglioramento significativo nelle prestazioni della Haas e se servirà a raccogliere dati utili in vista della prossima stagione. Non bisogna trascurare anche che a Las Vegas si correrà su una pista nuova, e con temperature rigide che richiederanno una gran gestione degli pneumatici, per evitare il rischio graining.
“Le basse temperature sono una sfida, come tutti sanno è necessario mantenere gli pneumatici a una temperatura superiore a quella minima, che è superiore a cinque gradi, quindi dobbiamo sempre tenerli un po’ più caldi, ma dipende anche molto dall’asfalto. È una combinazione di temperatura e ruvidità dell’asfalto, ma non credo che il degrado possa essere peggiore di quello del Brasile. Durante le prove, conosceremo la superficie, la pista, la temperatura e poi ne sapremo di più”, ha concluso Steiner.