Il clima è già teso a Città del Messico. C’è infatti sempre tanto fermento attorno ai piloti quando il Circus raggiunge la tappa messicana. La passione spesso però fa perdere la testa. Così il tifo inizia a mischiarsi con odio, rancore, violenza. Anche ad Austin, in Texas a tenere banco sono stati i tifosi messicani con un episodio spiacevole. Durante la premiazione Max Verstappen è stato fischiato piuttosto insistentemente da una fetta di tifosi arrivati li per sostenere Sergio Perez. Max non ha mai goduto della simpatia del pubblico ma il fatto di avere in casa un pilota messicano, di batterlo gara dopo gara, determinandone anche in parti le sorti, non è piaciuto ai sostenitori di Perez. L’esperienza ad Austin ha evidenziato la crescente divisione tra i sostenitori dei due piloti Red Bull. Questi atteggiamenti ostili hanno sollevato preoccupazioni per la sicurezza di Verstappen. Red Bull ha preso quindi misure drastiche per proteggere Verstappen, affiancandogli due bodyguard per il weekend in Messico.
Red Bull, clima mai teso come ora
Il mondo della Formula 1 è spesso caratterizzato non solo dalla competizione serrata in pista ma anche dalle dinamiche complesse che si sviluppano all’interno dei team e tra i tifosi. La stagione F1 2023 ha visto la Red Bull dominare in tutte le competizioni. Con 17 vittorie su 18 gare, gran parte delle quali grazie all’abilità straordinaria di Max Verstappen. Tuttavia, il successo della Red Bull ha portato anche a crescenti tensioni e ostilità, soprattutto nel contesto del rapporto tra Verstappen e il suo compagno di squadra, Sergio Perez.
La Red Bull ormai è ai ferri corti con il pilota messicano. Si parla di una sostituzione per il 2024. In più il popolo messicano si è sentito profondamente offeso da Helmut Marko, che recentemente ha parlato di Perez come di un pilota fortemente condizionato dal fatto di essere messicano, un elemento che secondo il consulente Red Bull lo porterebbe ad agire senza ragionare troppo. Perez è sotto pressione per dimostrare il suo valore e mantenere la sua posizione in Red Bull. Questo contesto incerto aggiunge un ulteriore livello di tensione sia per Perez che per Verstappen, poiché entrambi sono chiamati a gestire le aspettative del team e dei tifosi.
Perez chiede ai tifosi sostegno per il team
Il consulente della Red Bull, Helmut Marko, ha confermato che Max Verstappen sarà accompagnato da due guardie del corpo al Gran Premio del Messico. Questa decisione è stata presa in risposta alle minacce sui social media rivolte a Verstappen e alle reazioni negative dei tifosi durante le gare precedenti. Sebbene Verstappen stesso non abbia richiesto questa protezione aggiuntiva, la Red Bull ha ritenuto essenziale assicurare la sicurezza e il benessere del suo pilota stella.
L’atmosfera di tensione all’interno del team Red Bull è ulteriormente amplificata dalla situazione di Perez. Nonostante il suo status di pilota di casa nel Gran Premio del Messico, Perez ha lanciato un appello ai suoi tifosi affinché sostengano l’intero team Red Bull anziché concentrarsi solo su di lui. Questa mossa strategica da parte di Perez è un tentativo di unificare il sostegno dei tifosi e alleviare la pressione su Verstappen, che si trova ora nella delicata posizione di dover gestire sia la competizione in pista che le reazioni del pubblico.
La sicurezza in Messico, un problema già sollevato
La situazione a Città del Messico rimane di massima allerta anche per il resto dei piloti, assaliti dai fan sin dall’inizio della settimana. Già negli scorsi anni alcuni piloti hanno lamentato la poca sicurezza. In particolare Pierre Gasly che lo scorso anno, tra la folla, nel paddock, si è ritrovato co la tasca della borsa in cui aveva tutti i documenti e gli altri oggetti personali aperta.