I primi due gran premi della stagione hanno evidenziato una Red Bull quasi imbattibile. Sembra che la macchina si adatti a qualsiasi circuito su cui si gareggi. Sarà così anche all’Albert Park? Scopriamo insieme il circuito e le sue caratteristiche.
Circuito dell’Albert Park: cosa c’è da sapere?
Il Circuito dell’Albert Park è un circuito cittadino costruito nella città di Melbourne, in Australia. È lungo 5278 metri e, da quest’anno, ci saranno 4 zone DRS. È l’unico circuito ad avere tutte queste zone in cui spalancare l’ala mobile. Questa soluzione era stata adottata anche nell’edizione 2022, ma bocciata a poche ore dall’inizio delle qualifiche. Quest’anno si è deciso di riprovare.
Nei primi anni dalla costruzione, non venne utilizzato a causa delle proteste degli ambientalisti. Questo tracciato è infatti stato ricavato nelle strade cittadine che delimitano il perimetro del lago della zona. Venne inaugurato solo nel 1996, anno in cui venne disputato il primo gran premio in assoluto, nonché il primo della stagione. Da quel momento, il GP di Melbourne (fino all’era Covid) è sempre stata la gara inaugurale.
Tanto degrado, tante soste: spettacolo assicurato
L’Albert Park non è mai stato un tracciato che prediligeva le vetture che, come loro caratteristica principale, prediligevano il motore. Un assetto ottimale, ad esempio, è ad alto-medio carico, pur essendoci 4 zone DRS che, però, sono molto corte. Questo potrebbe indicare poco spettacolo a livello di sorpassi. Quello che aumenta sicuramente l’interesse è il degrado gomme. Le curve sono, per la maggior parte, della tipologia che tendono a far scivolare tanto la vettura, portando così a un aumento dell’usura. Una configurazione ad alto carico andrebbe a ridurre questo fenomeno permettendo una vita della gomma maggiore. Domenica, al di là di questo, vedremo quasi sicuramente almeno 2 soste.
GP Australia: Red Bull indomabile anche qui o risposta dalla Ferrari?
Dopo già ben due gare sembrano essere state definite quali siano le forze in pista. Una Red Bull che sembra inarrivabile, con dietro Aston Martin che prova ma arranca. Terza e quarta potenza, stando a quanto visto a Jeddah a pari merito, Mercedes e Ferrari. Ma su questo tipo di circuito chi la può spuntare?
Ovviamente il team di Milton Keynes non può non essere dato come favorito per la vittoria del gran premio in Australia, ma abbiamo visto che anche loro possono avere problemi. Il team inglese, invece, ha dimostrato in questi due appuntamenti tantissima trazione, fattore chiave su questo tracciato. Chissà quindi che non possano essere proprio loro ad impensierire il toro infuriato, così da contrastare la monotonia austriaca.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO