In F1, quando si riceve una penalità per aver commesso un’infrazione importante, oltre a possibili penalità, vengono tolti dei punti sulla superlicenza. La procedure è simile a come avviene per la patente di guida normale. Dopo un certo numero di scorrettezze che abbiano portato a vedersi togliere questi punti, si può incorrere nella squalifica, quella che, durante un gran premio, è rappresentata dalla bandiera nera. Nella storia recente, per risalire all’ultimo avvenimento, bisogna tornare indietro al 2012, quando Romain Grosjean fu l’artefice di un vero e proprio disastro al via del GP di Spa e fu costretto a lasciare l’abitacolo nell’evento successivo, a Monza.
Gasly rischia, ma ancora per 3 gare
A oggi, c’è un solo pilota che rischia la squalifica da un Gran Premio: Pierre Gasly. A causa di molteplici incidenti, il francese si è visto scomparire 10 su 12 punti della sua licenza. Ciò significa che, con un altro richiamo, potrebbe toccare la soglia massima e dover fare spazio al pilota di riserva dell’Alpine, ovvero Jack Doohan. Nell’ultimo appuntamento disputato, in Australia, ha rischiato molto. Durante la terza partenza, è stato protagonista di un taglio della prima chicane, rientrando in pista in maniera alquanto pericolosa, e finendo contro il compagno di scuderia Esteban Ocon. L’incidente è stato però giudicato dai commissari come “di gara”, visto che il tutto è accaduto tra due piloti dello stesso team. Salvezza per Gasly, al quale non è stata attribuita alcuna penalità e, di conseguenza, nessun punto in più.
La buona notizia
Dalla sua parte, però, c’è lo stesso regolamento. Infatti, si legge che dal 22 maggio verranno restituiti 2 punti a ciascun pilota. Questo aiuterebbe il #10 a scacciare l’ombra dell’esclusione da una gara. L’ultimo ostacolo, quindi, dovrebbe essere il GP dell’Azerbaijan, in programma al rientro da questa piccola pausa a fine aprile. Il GP di Baku è tra i 3 quello più caotica (le altre piste sono quella di Miami e di Imola), ma ricordiamo che Gasly a Baku ha ottenuto un terzo posto con la sua vecchia vettura, l’AlphaTauri.
ARTICOLO DI FRANCESCO ORLANDO