A Silverstone non si corre: si sopravvive. Il meteo cambia faccia a ogni minuto e a ogni curva. Venti minuti prima della partenza sembrava pioggia piena, ma all’arrivo della bandiera verde la pista si presenta semi-asciutta. Non abbastanza per le slick, troppo per le intermedie ed è subito tensione ai box. Max Verstappen scatta dalla pole, ma non è mai davvero solo: le McLaren di Piastri e Norris sono incollate, affamate, pronte a sfruttare ogni sbavatura. La papaya qui c’è. La McLaren c’è nel GP di Silverstone, e pare vi sia pure Hulkenberg, oltre quello stand verde fluo tutto per Lando Norris.
Ferrari e Mercedes subito in pit
Ferrari e Mercedes si buttano nella mischia strategica con scelte aggressive. Leclerc cambia da intermedie a gomma gialla, mentre Russell opta per la gomma bianca: una decisione che si rivelerà disastrosa. La pista infatti li smentisce e le posizioni si rimescolano. Alla bandiera verde è subito corpo a corpo: Hamilton si incolla a Norris, cercando spazio dove non ce n’è. Più dietro, contatto tra Ocon e Lawson: fuori il secondo, danni per entrambi. Colapinto si ferma subito dopo, le immagini non chiariscono, ma i paddock parlavano già: forse è la sua ultima gara. Stavolta per davvero.
Entra la Virtual Safety Car, primo momento chiave. Antonelli prova il jolly: pit stop e gomma bianca. Ma il rischio si rivela prematuro. Solo due curve sono adatte alle slick, la temperatura dell’asfalto è ancora bassa. — 24° la pista. Lo stesso Ocon scuote la testa: “Così non si tiene in pista neanche un kart”. Poco dopo, Bortoleto sbaglia e finisce in ghiaia. Sembrava finita, ma riesce a ripartire. Poi no: la sua gomma gialla non basta, la pista peggiora ancora e il suo ritiro diventa definitivo. Campanello d’allarme soprattutto per Leclerc, già in un weekend nero.

Piastri vs Verstappen: attenti alle penalità
Quando scatta nuovamente la bandiera verde, Piastri parte alla riscossa. È cattivo, preciso, veloce. Verstappen prova a resistere ma la McLaren oggi ha fame. Ruota a ruota sul rettilineo, immersione totale, la pioggia inizia a cadere e il sorpasso arriva: Piastri si prende la posizione. Russell, intanto, ironizza via radio: “Bella scelta le hard…”, mentre cerca disperatamente di tenere in pista una macchina che scivola in ogni curva. Per il monegasco è una tortura: la macchina non sta in strada, la trazione è nulla. Siamo al giro 11 di 52, il caos gomme si conferma totale. Verstappen stesso riconosce via radio che le sue intermedie sono ormai alla frutta, ma mentre ci pensa troppo, Piastri rientra ai box per il cambio. Poi tocca a lui, dopo un lungo che gli costa la posizione su Norris.
Poi l’effetto domino: tutti ai box. All’uscita un ordine nuovo: le due McLaren sempre davanti, Verstappen a inseguire, seguiti dalla Ferrari 44 e, straordinariamente, Gasly. L’unico in Alpine che sembra resistere. Il vero colpo di scena? Stroll, l’unico ad aver incastrato la strategia giusta in mezzo al delirio. Nei cinque minuti successivi, la pioggia aumenta a livelli ingestibili. Le telecamere iniziano a faticare a mostrare le immagini, figuriamoci loro a vedere la pista (ndr. da full wet). Gli unici a non aver fatto errori? Hulkenberg e Lando Norris che non si smuovono da lì, lasciando a nuove storie da raccontare a Silverstone.
La direzione gara fa la sua scelta: safety car. La pioggia è troppa e si attende. Al giro 18, la bandiera verde dà di nuovo il via, ma la tregua è brevissima: la pioggia riprende a cadere e la situazione torna subito critica. Hadjar finisce a muro alla Copse, pare non abbia visto Antonelli, che poco dopo sarà costretto al rientro. Una problema anche per Tsunoda e Bearman che si toccano, provocando 10 secondi di penalità per il giapponese.

Caos e nuove posizioni a Silverstone
Al giro 21, si riparte ancora. E ancora una volta è Verstappen a sbagliare: si gira, ma riesce a controllare e a restare in pista, unendosi dietro alle Williams. Subito dopo, però, è nel mirino dei commissari un possibile episodio con Piastri: non è chiaro, ma qualcosa non convince. È Piastri ad aver fatto un’irregolarità? Lo sapremo dopo. Nel frattempo, Verstappen perde il posteriore un’altra volta e viene superato da Albon. Pochi secondi dopo, in un attimo surreale, è Leclerc a superare sia Max che Albon. E Stroll, ancora lui, si ritrova terzo. Ma cosa sta succedendo?
Un giro dopo l’altro, fino a una decina di giri dalla fine, Hamilton va poi a montare gomma rossa, insieme a Stroll e Gasly. Più dietro, Verstappen e Sainz sono cauti: montano intermedie. Leclerc con le sue rosse finisce invece subito in ghiaia. Da terza posizione, conquistata con fatica, a 14esima. Pochissimo margine d’appoggio che però tiene Hülkenberg, nonostante un pit stop lunghissimo, saldo nella sua terza posizione. Dopo lo sconto di 10 secondi, Piastri mantiene la sua P2, sebbene sia stato superato da Norris e vi sia silenzio da parte del muretto che decide di non dare più direttive. Siamo al giro 43, l’unico che ci crede ancora è Lewis. Aspetta il momento, ma non riesce. In una gara congelata fino all’ultima curva, Norris vince così a casa sua qui a Silverstone, seguito da un Piastri molto arrabbiato e un Hulkenberg a sorpresa lì, sul terzo gradino per la sua prima volta in carriera.
Ecco la classifica finale:
THE TOP 10 AT SILVERSTONE 👏#F1 #BritishGP pic.twitter.com/FKv8RznzUm
— Formula 1 (@F1) July 6, 2025