Sul tracciato di Interlagos George Russell conquista la tanto attesa prima vittoria in carriera. Mercedes ha dominato in terra paulista, e Ferrari si è dovuta accontentare delle briciole della squadra della stella. Gara inaspettatamente anonima per Red Bull, che inciampa in un weekend tutt’altro che semplice.
Mercedes fa 1-2 con Russell e Hamilton e sconfigge i suoi demoni
Il ragazzo d’oro di King’s Lynn agguanta la prima vittoria Mercedes della stagione, e la prima vera vittoria in carriera. L’inglese trionfa nuovamente dopo la Sprint di ieri, beffando un Lewis Hamilton inizialmente fiducioso, che vede ora sempre più lontano il record di almeno una vittoria in ogni stagione. Russell ha eseguito una partenza perfetta, tenendo poi la leadership anche a fronte di due ripartenze post Safety Car. Gara più complicata per Hamilton, che dopo il contatto con Max Verstappen in curva uno è stato costretto a ricostruire la sua corsa. La gestione gomma della W13 è stata magistrale, surclassando la prima forza di Milton Keynes e la Scuderia. Sicuramente un successo importante per dare slancio alla squadra in vista di un 2023 che si prospetta frizzante.
Red Bull fatica ad insidiare Russell nel weekend brasiliano
Il numero uno della Red Bull chiude in sesta posizione appena davanti al compagno Perez. Dopo una sprint complicata che ha relegato l’olandese in terza posizione, Max ha dovuto affrontare una gara in salita a seguito del contatto con Hamilton in curva uno. Il due volte campione del mondo ha dovuto scontare una penalità di cinque secondi, costretto inoltre a cambiare l’ala anteriore danneggiata nello scontro. Sergio Perez non regge il confronto con le Mercedes e con le Ferrari, finendo alle spalle de compagno. A Milton Keynes saranno già all’opera per capire cosa sia andato storto nel weekend brasiliano… il passo di Red Bull è stato disastroso rispetto alle ultime gare.
Ferrari riguadagna fiducia, ma c’è un nuovo nemico per il futuro
La squadra del cavallino ribalta la tendenza della seconda parte di campionato mettendo in pista un’ottima F1-75. La monoposto di Maranello ha avuto un degrado contenuto, addirittura inferiore a quello della Red Bull. Carlos Sainz ha faticato a stare al passo con le Mercedes, ma non ha potuto fare meglio del gradino più basso del podio. Il madrileno ha sopravanzato Norris e Perez, tenendo dietro l’arrembante Leclerc e assicurandosi 15 punti. Weekend complicato per il monegasco, che dopo una qualifica tormentata da una strategia discutibile, si trova a muro dopo un contatto con Norris cercando di sorpassarlo all’esterno. Cinque secondi per l’inglese, poi ritiratosi per un motore in fumo, e ala anteriore danneggiata per Leclerc. Dopo una risalita, il numero 16 riesce a strappare un quarto posto in linea coi meriti della macchina.
Azione e incidenti: cosa è successo nelle retrovie?
Un innocente Kevin Magnussen si trova vittima di un contatto con Daniel Ricciardo al primo giro, finendo in testacoda e colpendo l’australiano… ritiro per entrambi. Dalle stelle alle stalle per il pole man danese, e weekend da dimenticare per McLaren che torna a casa con un doppio ritiro. Sorte non troppo sorridente per Schumacher che, partito dodicesimo, chiude in quattordicesima posizione. A fare bingo è uno straordinario Alonso, che dopo essere partito 17esimo, sfrutta tutto ciò che può per chiudere quinto davanti alle Red Bull, mettendo le RB18 a sandwich col compagno Ocon ottavo.
Continua l’ottimo periodo di forma di Alfa Romeo, nona a punti con Bottas. Zhou non fa meglio di 13esimo, vedendo davanti a sé un Gasly sul filo del rasoio e le due Aston Martin, con Stroll prima di Vettel in decima posizione. Male le Williams, 15esima con Albon e 16esima con Latifi. Ultimo Tsunoda, protagonista di un misterioso episodio quando alla seconda safety car non gli è stato dato il permesso di sdoppiarsi da parte della direzione di gara.